La rabbia: come trasformarla in energia positiva

Anche a noi, gente “zen” capita di arrabbiarci, proprio come qualsiasi altro essere umano. In questo articolo spiegheremo come è possibile evitare che la bomba ad orologeria emotiva chiamata rabbia, possa distruggerci.

Cos’è la rabbia?

La rabbia è un’emozione che ci rende vivi, perché è una forza di protezione. Se da bambini non ci arrabbiamo, mettiamo a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza. Dobbiamo infatti esporre il nostro essere, asserire la nostra posizione, altrimenti verremo sopraffatti. Eppure la società ci insegna sin da bambini a controllarci e reprimerci, pertanto quando ci arrabbiamo, solitamente non siamo in grado di canalizzare nel modo giusto l’enorme flusso energetico che si sta creando dentro di noi.

La rabbia è vista come un male e tutto ciò che dev’essere controllato viene fatto apparire al bambino come un peccato.

Niente di più falso!

In realtà quando c’è energia forte bisogna dare ancora più energia: quando c’è fuoco bisogna dare ancora più legna, altrimenti la repressione ci porta a somatizzare il nostro disagio.

La rabbia è pericolosa?

La rabbia è un fenomeno naturale, una cosa in qualche modo “positiva”, ma può diventare qualcosa di orrendo, dipende tutto da noi. Se la reprimiamo diventa velenosa, pericolosa, distruttiva, negativa, suicida, se le trasformiamo, ci spinge alla competizione positiva, diventa costruttiva, creatrice, dunque in qualche modo “divina”.

Come trasformarla?

E’ importante liberare questo enorme potenziale, attraverso delle azioni “detox”.

Come?

1) Il primo passo consiste nel distrarre la mente cambiando focus!

Correre, ballare, cantare, urlare, mordere un cuscino, tirare di boxe, anche solo per 5 minuti, sono tutte azioni che aiutano a buttare fuori la rabbia in maniera catartica e trascendentale.

Ricordate: per liberare la psiche, la rabbia va vomitata, guai però a vomitarla addosso a qualcun altro perché non si potrà esprimerla totalmente. 

2) Successivamente, una volta placata, possiamo sederci, osservare dov’è andata e rilassarci attraverso la meditazione. 

Il ruolo della meditazione: un processo all’inverso

Se pensiamo di meditare per far passare la rabbia, non faremo altro che arrabbiarci di più.

La meditazione deve essere fatta solo dopo, per recuperare energia, essa funge infatti da controbilancia.

E’ altresì vero che l’allenamento quotidiano della meditazione ci porta ad un riconoscimento emotivo avanzato, che sarà utile a disinnescare la bomba sempre nell’ordine corretto, indipendentemente dalla situazione.

“La vita è il 10% di ciò che accade a noi e il 90% di ciò che rispondiamo ad esso.” – Charles Swindoll

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