Italiani sempre più tartassati e condizionati dalle direttive europee

taxStando alle dichiarazioni degli esponenti del nostro governo, che ascoltiamo quotidianamente in tv o leggiamo tra le righe dei giornali, quasi la totalità di questi sostiene che è conveniente per tutti noi stare in Europa.

Alle critiche rispondono che le direttive principali arrivano dalla UE e pertanto non sono correggibili, che è impossibile seguire una linea autonoma nazionale e che sarebbe da folli uscire dall’Unione, o addirittura tornare alla vecchia lira.

E’ difficile quindi, pur volendolo, aiutare famiglie e aziende sempre più in difficoltà.

Gran parte dei politici quando vengono intervistati parlano tutti dei cittadini, delle famiglie, standard o di fatto che siano, del bene del paese e della loro volontà di operare a nostro favore.

Tutti, indistintamente, a parole sostengono di aiutarci, i fatti invece sembrano dimostrare ben altro.

Persino l’Anas, la società statale (unico socio Ministero dell’Economia e delle Finanze) che gestisce le strade e le autostrade del nostro paese, se ci si fa caso, quando in viaggio si incontra un loro cantiere, ci dice che “sta lavorando per noi”.

Ma poi, la realtà, ahinoi, appare un’altra: dal governo ai comuni, dagli enti statali, dalle società partecipate alle associazioni filo governative, sembrerebbero invece essere tutti coalizzati a far dispetti al povero cittadino.

Per non parlare di quando, di fronte ad azioni palesemente sfavorevoli, e promesse regolarmente sottovalutate o rinnegate, più che aiutati ci si sente presi in giro, per non dire altro.

A partire dalle tasse, corrispettivo dovuto per la prestazione (efficiente?) di un servizio pubblico a favore del cittadino, sono sempre più numerose e create ad arte con nomi fantasiosi, necessari soltanto a confondere gli utenti; alle imposte (prelievo coattivo destinato alla copertura della spesa pubblica, ad esempio l’Iva), sempre di numero maggiore perché emesse da innumerevoli enti statali (Governo, Regioni, Province, Comuni); fino alle clausole e alle postille di contratti o accordi utili soltanto a chi li redige.

Purtroppo l’evidenza che appare ai nostri occhi è che ci troviamo a far parte di una Unione Europea che più che essere una unione di Stati con politiche comuni, è in realtà disordine collettivo, dove comandano esclusivamente i poteri economici internazionali, che si disinteressano completamente delle esigenze dei cittadini europei. Un aggregazione di Paesi tenuta insieme esclusivamente da una moneta comune, l’Euro, senza però che esista una politica estera comune, con timidi tentativi di organizzare una difesa militare comune, mentre al contrario ogni Stato cerca di strappare alle commissioni del Parlamento Europeo qualche regolamento o qualche finanziamento che ne faciliti le scelte economiche e politiche interne.

Insomma se le cose vanno bene è l’Unione Europea che ci guadagna in toto, se le cose per un paese vanno male la colpa è solo sua e sono altri che devono decidere cosa fare.

di Enzo Di Stasio

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Di seguito elenchiamo alcune tasse assurde vigenti nel Bel Paese:

Tassa sull’ombra

Se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico.

Tassa sulle paludi

Nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.

Tassa sulla raccolta dei funghi

Anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo.

L’imposta sui forestieri

E’ stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno.

Gabella sugli sposi (ius primae gabellae)

Introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune.

Imposta sull’uscita di casa

E’ la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997. In legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di “rifarsi” sui cittadini.

Misteriosa efficienza

Nella bolletta elettrica c’è una voce denominata EF-EN, finalizzata all’uso efficiente dell’energia. A che serve? Solo a procurare altri quattrini all’Erario.

Tassa sul tricolore

Chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità. A Desio il titolare di un albergo ha esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. Ha dovuto pagare una tassa di 140 euro a bandiera.

Tassa sulla memoria

Riedizione potenziata del cosiddetto ‘equo compenso’, dovuto alla SIAE, che grava su vari dispositivi che forniscono tecnologie per copiare ad uso privato CD e DVD musicali e cinematografici, coperti dai diritti d’autore. Si paga anche per cellulari, smartphone, pc, hard disk esterni, pen drive, ecc.

In bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia.

Tassa sugli sfratti

Per i processi di esecuzione immobiliare si paga un contributo dovuto è pari ad euro 220. Per gli altri processi esecutivi lo stesso importo è ridotto della metà.

Tassa sul televisore

Il cosiddetto “canone RAI” oggi non è più un canone ma un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti od adattabili alla ricezione di radioaudizioni, indipendente dalla reale fruizione o dalla volontà di fruire del servizio. Le entrate dello Stato derivanti da questa imposta sono devolute direttamente alla RAI.

Tassa sui debiti

L’imposta ipotecaria colpisce la trascrizione, iscrizione, rinnovazione e annotazione eseguite nei pubblici registri immobiliari (le conservatorie dei registri immobiliari), a seguito di atti di compravendita, donazione, successione, iscrizioni ipotecarie e costituzione di usufrutto o altri diritti.

Tassa sullo studente

Si tratta dell’imposta regionale cui lo studente universitario è tenuto per il diritto allo studio universitario.

Tassa sulle tasse

Incredibile ma vero, in Italia succede anche questo. Infatti paghiamo l’IVA sulla tassa dei rifiuti. Praticamente si è deciso che anche la spazzatura ha il valore aggiuntivo.

La tassa sul morto

Se uno muore, va pagata una tassa per il rilascio del certificato di constatazione di decesso rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Asl, 35 euro più un euro di bollettino postale.

Le tasse sulla benzina

Per ogni litro di carburante acquistato, paghiamo un tot per finanziare la guerra in Abissinia (risalente al 1935), un tot per la crisi di Suez del 1956.

Poi c’è un tot per il disastro del Vajont del 1963, un tot per far fronte all’alluvione di Firenze nel 1966, un tot per il terremoto nel Belice nel 1968, e per quello del Friuli nel 1976.

Paghiamo anche per il terremoto in Irpinia nel 1980, per la missione in Libano del 1983, per la missione in Bosnia nel 1996, per rinnovare i contratti del 2003 agli autoferrotranvieri, oltre alle accise addizionali sui carburanti.

L’ultima accisa, del 2005, è stata introdotta per finanziare il rinnovo degli autobus inquinanti nel trasporto pubblico.

Fonte: www.faresoldierisparmiare.it

Quelle elencate ovviamente non sono tutte, tante altre possono essere consultate scaricando il file pdf che le contiene, disponibile sul sito Confesercenti.

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