Una delle tematiche “calde” del Governo Monti era stata quella di varare una legge per evitare pesanti sanzioni dall’Europa, per gli aiuti di Stato. In tal proposito, su iniziativa dell’ex parlamentare Maurizio Turco, era stato disposto che anche gli immobili di enti religiosi utilizzati per attività commerciali avrebbero dovuto pagare l’Imu.
A dire il vero, la Chiesa non correrà questo rischio, almeno nell’immediato futuro. Opportuno chiarire l’arcano.
Secondo tale legge, gli immobili appartenenti agli enti religiosi, utilizzati per attività commerciali, avrebbero dovuto pagare l’Imu. Monti si era sbilanciato sostenendo “Le maggiori entrate saranno accertate a consuntivo e potranno essere destinate all’alleggerimento della pressione fiscale”.
Purtroppo però l’Europa si è resa conto dell’infattibilità della legge e ha deciso di condonare, per gli illeciti, gli anni che vanno dal 2006 al 2012.
La cosa più imbarazzante è che, secondo le parole di Turco “Il gettito non subirà variazioni sostanziali rispetto al passato. Il regolamento bizantino varato dal governo Monti non ha fatto altro che posticipare il momento della verità. Non è con l’autocertificazione che si risolve il problema: senza controlli non sapremo mai chi e quanto dovrà pagare. I sindaci non fanno i controlli per la semplice ragione che sono nelle condizioni tecniche e politiche per farli”.
Chiaro che le cose non cambieranno.
Eppure a novembre il ministero dell’Economia ha emanato un “regolamento” in cui si differenziano le attività “svolte a titolo gratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi d’importo simbolico e, comunque, non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale”.
Stando al decreto, almeno la metà deve essere non profit, tuttavia non’è chiaro chi stabilisce la media territoriale, né come viene calcolata. L’unico dato certo è che i comuni hanno cinque anni di tempo per contestare le dichiarazioni false.
Entro il 4 febbraio chi aveva beneficiato di esenzioni Imu nel 2012 ha consegnato un modulo di autocertificazione in cui dichiarava la sua posizione, che al momento non ha per ora riguardato enti senza fini di lucro e ecclesiastici.
Sorprende il fatto che a gennaio, il ministero abbia esentato tali enti, poiché mancava il modulo, il ministero ha stabilito “la successiva emanazione del decreto di approvazione dell’apposito modello di dichiarazione in cui verrà indicato anche il termine di presentazione della stessa”.
di Redazione
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