Il Vaticano pronto a discutere sull’Ici

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Il prossimo lunedi alcuni deputati del Pd richiederanno con una mozione di non esentare gli immobili della Chiesa al pagamento dell’Ici. Le opinioni sulla richiesta sono contrastanti e il mondo della politica come sempre si dimostra spaccato anche all’interno degli stessi partiti.

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi in merito alla libertà di scelta tra i membri del suo partito ha creato delle polemiche tra gli esponenti del Pdl che hanno lamentato la mancanza di una posizione unitaria in merito alla eventuale imposta sugli immobili di proprietà della Chiesa.

Cicchitto ha dichiarato che la mozione non sarà votata e discussa in quanto non prevista dal calendario ed ha esplicitamente chiarito di non voler inserirsi in un contrasto con la Chiesa. Ma le opinioni discordanti in seno al suo partito sono state molte e particolarmente pungenti. Alemanno, molto interessato alla questione per ovvi motivi di interesse contabile-amministrativo, ha affermato con molta chiarezza che  «La Chiesa dovrebbe pagare l’ Imu in caso di attività commerciali»

Sulla complicata questione si è espresso anche il Cardinal  Bagnasco presidente della Cei, che ha chiarito  che  «Se ci sono punti della legge da rivedere o da discutere, non ci sono pregiudiziali da parte nostra » ed ha aggiunto « di non essere contrario ad un maggiore controllo sul pagamento dell’Ici, alla verifica di eventuali inadempienze, e a fornire chiarimenti anche in sede di giustizia». Con queste dichiarazioni emerge l’intenzione da parte della Chiesa di contribuire alla risoluzione del problema e laddove si svolgono  attività di culto e sociali per opere di aiuto per i più bisognosi, come d’accordo l’Ici non va pagata, ma per tutte le attività commerciali gestite dalla Chiesa, dai religiosi e dalle associazioni cattoliche i Comuni o chi per loro dovranno vigilare e intervenire.

Intanto l’appello che la rivista MicroMega ha promosso per l’eliminazione dei privilegi goduti dalla Chiesa ha già raccolto 75.000 le firme di cittadini indignati.

di Redazione

foto: ildireeilfare.it

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