Il Castello di Fumone tra storia e fantasmi

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La storia

Fumone è un comune in provincia di Frosinone, noto per essere stato luogo di prigionia di papa Celestino V.

Il nome di Fumone è legato alla sua posizione che permetteva di comunicare con segnali di fumo a tutti i paesi del Frusinate ed avvertirli dell’arrivo di un’invasioni; molte si sono succedute nel corso dei secoli, dai Sanniti ad Annibale, dai barbari alle armate tedesche in ritirata verso il nord dopo la caduta di Montecassino. A partire dal secolo X la storia di Fumone si lega strettamente a quella della Chiesa.

Fortezza e prigione

Già dal secolo X il castello è un baluardo inespugnabile (nemmeno il Barbarossa e poi Enrico VI riuscirono a conquistarlo) nonché una prigione nella quale vennero rinchiusi, tra gli altri, l’antipapa Gregorio VIII (ucciso e poi sepolto nel castello ma il corpo non ne venne più ritrovato) e Papa Celestino V che, dopo pochi mesi di pontificato, abdicò e qui, nel 1295, venne imprigionato dal suo successore Bonifacio VIII e dopo un anno di detenzione, morì.

La decadenza

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Nel corso del 1500 il castello di Fumone perse la sua importanza militare e senza più lavori di manutenzione andò decadendo, finchè non si decise di preservarlo dalla rovina e salvare la sua memoria storica. Venne quindi affidato alla famiglia dei marchesi Longo che lo hanno conservato fino ad oggi, aprendolo al pubblico dopo importanti lavori di consolidamento, ampliamento ed arricchimento.

Curiosità

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In esso sono presenti una colonna romana e un bassorilievo che rappresenta l’albero della vita: si dice che porti fortuna toccarlo. C’è anche il pozzo dei desideri, una cavità ricoperta da un grosso blocco di pietra, posta lì da centinaia di anni, memoria, si racconta, di un desiderio esaudito; e c’è poi l’albero dell’amore, un gigantesco cipressus funebris, frutto dell’unificazione di due alberi secolari che crescendo si sono intrecciati tra loro.

Il miracolo

Durante l’agonia di papa Celestino, sembra si verificò un fatto miracoloso che ne preannunciò la morte: si dice che apparve una croce splendente, rimasta per lungo tempo sospesa sulla porta della cella ove il Papa morente era recluso. Miracolo questo, che fu ritenuto fondamentale per accelerare la beatificazione di Celestino, che avvenne il 13 maggio 1313 ad opera di Papa Clemente V.

I fantasmi

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Se esistono i fantasmi, il Castello Fumone, che fu per cinque secoli prigione di Stato, ne è certamente un covo. Si dice che ve ne siano almeno diciotto. Il primo dovrebbe essere quello dell’Antipapa Gregorio VIII. Il mistero che lo lega al Castello è dovuto soprattutto al fatto che la sua tomba non è ancora stata scoperta.

Un piccolo fantasma sarebbe quello del marchesino Francesco Longhi, morto alla metà del 1800. Misteriose sono le ragioni della sua morte, forse avvelenato dalle invidiose sorelle, come si legge nella guida. In varie epoche la gente del posto ha raccontato di aver sentito provenire dalle finestre del castello disabitato pianti e lamentele, probabilmente quelle della madre di Francesco, la Duchessa Emilia Caetani nel suo disperato dolore. Il piccolo corpicino imbalsamato di Francesco Longhi è ancora custodito in un secretaire nell’ Archivio del Castello ed è visibile al pubblico.

Molti altri misteri circondano il maniero, alimentati anche dai racconti di chi lì ha partecipato a terrificanti sedute spiritiche, organizzate nell’ala ovest del castello, nel corso delle quali le luci si accendevano da sole, i mobili si spostavano, gli oggetti misteriosamente scomparivano per poi essere ritrovati in altri luoghi ed i lampadari di ferro crollavano di notte.

Il giardino pensile

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All’interno delle mura ma in posizione elevata, venne costruito un meraviglioso giardino pensile i cui lavori durati anni hanno visto ben 5.000 carichi di terra di castagno trasportata a dorso di mulo dai vicini paesi, ricchi di castagneti e faggeti. Il giardino ospita essenze arboree pregiatissime e si può affittare per cerimonie o convegni.

Nel 1990 i marchesi Fabio e Stefano, attuali proprietari del Castello di Fumone, lo hanno aperto al pubblico tutti i giorni ai seguenti orari: durante i mesi invernali, al mattino dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 15 alle 18 ( la domenica orario continuato dalle 10 alle 18); nella stagione estiva le visite pomeridiane si prolungano fino alle 20 e durano 40 minuti. L’ingresso costa 7 euro. E possibile anche pernottarvi, in due lussuose e storiche suites.

Tutti a tavola

Attorno al castello in una location caratteristica è possibile bere del buon vino cesanase o mangiare i piatti tipici della zona che ci faranno dimenticare ogni paura, anche quella del conto, certamente meno spaventoso delle leggende appena apprese.

Come arrivare

Il paese di Fumone e il suo castello si trovano in una posizione di straordinaria importanza sia strategica, perché sono visibili da altri 34 paesi della “Ciociaria”, sia ambientale, poiché dominano l’intera Valle del Sacco. Da Roma si imbocca l’autostrada per Napoli e si esce al casello per Fiuggi ed Anagni. Si prende a destra sulla superstrada e si esce al primo bivio a destra per la strada statale 155. Le indicazioni per Fumone sono poi numerose. Distanza da Roma: un’ora e mezza circa.

Info: Castello di Fumone

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