Igienismo: i benefici del “digiuno secco”

Come avrete capito, noi Vegan siamo un pò bizzarri. Una delle pratiche che ci conferisce la stelletta di “strani” è quella del cosiddetto “dry-fasting”, ovvero la totale astinenza dal cibo solido, liquido e anche dall’acqua.

A cosa serve?

Come leggerete più avanti, il digiuno è uno dei più efficaci metodi detox.

Durante un digiuno si innesca infatti un processo fisiologico chiamato “autolisi”  coadiuvante nella riutilizzazione delle riserve.

In cosa consiste?

Esistono due tipi di digiuno secco: 

  1. Hard: non si entra in alcun modo a contatto con l’acqua, nemmeno per lavarsi.
  2. Soft: non si beve ma ci si può lavare.

Pare che un digiuno secco equivalga a 3 giorni di digiuno ad acqua.

Una pratica antichissima

Si tratta di una pratica millenaria che in Russia viene chiamata RDT (digiuno-terapia).

Gli igienisti ne parlano da almeno un centinaio di anni, ma il più famoso teorizzatore del digiuno secco è Sergei Ivanovich Filonov, un medico russo che lo studia da oltre 20 anni (autore del libro “Digiuno Secco -Gli ultimi sviluppi della digiunoterapia in Russia”).

Ne ha altresì parlato di recente il Dr. Yoshinori Ohsumi, il giapponese vincitore nel 2016 del premio nobel in fisiologia e medicina per le sue scoperte sui suoi meccanismi.

Perché digiunare?

Secondo il medico russo, con il dry-fasting (versione hard), le tossine trasportate dai fluidi corporei vengono letteralmente bruciate all’interno delle cellule, anziché passare attraverso i canali abituali di eliminazione (colon, reni, fegato, pelle ecc.).

Come accennavamo, le cellule inceneriscono in modo attivo le tossine, distruggono le parti vecchie del corpo, i tessuti deboli e danneggiati, grazie all’ autolisi, (che fa aumentare la temperatura interna ed accelera l’ossidazione di tossine e scorie) e recuperano ciò che può essere riutilizzato dal corpo. 

Il digiuno secco rallenta la divisione cellulare, garantendo più energia per la riparazione e il mantenimento del corpo.

In poche parole, depura il sangue meglio di un lavaggio del sangue stesso, migliora di 10 volte l’azione battericida del sangue e concede una pausa al sistema immunitario.

E l’acqua di cui abbiamo bisogno?

Sfatiamo un falso mito!

Ci hanno insegnato che il nostro corpo è composto per il 90% di acqua.

Legittimo dunque chiedersi da dove prendiamo l’acqua necessaria per il nostro mantenimento.

Il Dr. Filonov spiega che il nostro corpo produce 1- 1.2 litri di acqua metabolica al giorno come ossidazione dei grassi.

Si tratta di acqua di altissima qualità, la più pura, poiché è stata già distillata dal corpo. 

Ergo: quando digiuniamo abbiamo meno bisogno di acqua. Il corpo, secondo il medico, tollera benissimo fino a 12 giorni di digiuno secco poiché ha enormi doti vitali di riserva.

Cosa succede alla pelle?

La pelle è un organo attraverso cui espelliamo le tossine in eccesso attraverso la sudorazione.

Ebbene, durante il digiuno i pori si aprono sviluppando una capacità maggiore di assorbimento di acqua atmosferica.

Quando si ricomincia a mangiare, si costruiranno tessuti più sani e forti.

Attenzione

Come una qualsiasi dieta depurativa, il digiuno non è una panacea per tutti i mali, anche se apporta notevoli benefici.

Quali benefici tangibili avremo?

Grazie al digiuno, il Dr. Filonov ha visto guarire le seguenti malattie: 

– cisti uterine

– endometriosi

– infertilità

– infezioni parassitarie, batteriche e virali

– tumori benigni

– asma

– sciatica

– ulcere (stomaco, colon, intestino)

– arteriosclerosi

– colon irritabile

– emorroidi

– infiammazioni

Il naturopata Valdo Vaccaro sostiene che  il digiuno procura

– Affinamento tatto, olfatto, gusto, sensibilità della pelle

-Pelle che diventa organo assorbente più che espulsore

  • Intuizione e percezione di sé maggiorate
  • Capacità telepatiche incrementata
  • Forza di volontà moltiplicata
  • Capacità dei recettori di fame e di sete migliorata
  • Resistenza al freddo
  • Stop alla caduta dei capelli e ai capelli bianchi
  • Vista potenziata
  • Sclera dell’occhio che diventa di colore bianco puro
  • Niente più russare e digrignare i denti durante il sonno
  • Alito perfetto
  • Niente più amaro in bocca
  • Denti che si sbiancano
  • Rafforzamento gengivale
  • Niente più raffreddore cronico
  • Insonnia inesistente
  • Attività sessuale rinvigorita
  • Capacità lavorativa rinnovata di 15 anni 

Il digiuno è assolutamente controindicato per le seguenti patologie: 

-tumori maligni

  • ipotiroidismo e altre malattie al sistema endocrino (ormonale)
  • cirrosi epatica
  • Sottopeso

Durata

Basta un periodo di 24 o 36 ore, anche se il Dr. Filonov fa digiunare i suoi pazienti a secco fino a14 giorni. 

Come interromperlo?

Bisogna fare strema attenzione a come si riprende a bere e a mangiare. 

Il Dr. Filonov consiglia di bere 2 litri di acqua pura in 2 ore, lentamente, trattenendo l’acqua in bocca il più a lungo possibile per le successive 12 ore.

Per quanto riguarda i cibi solidi invece è preferibile spezzare un digiuno secco con un succo di: 2 arance, 1 limone, ½ pompelmo o un’insalata cruda. 

Dove digiunare?

Il posto più ideale sarebbe la montagna o un luogo in cui non vi sia dello smog (ricordiamo che la pelle diventa più permeabile e quindi tenderà ad assorbire l’aria e l’acqua atmosferica). 

Attenzione: prima di intraprendere una qualsiasi dieta di questo tipo consultare il proprio medico.

3 Risposte

  1. Roberta Covino

    Ho sperimentato su me stessa il digiuno secco per ben due volte….ogni giorno ho appuntato qualcosa della mia esperienza. Ho potuto constatare su me stessa che in una persona mediamente sana non é affatto una pratica pericolosa e mi piacerebbe che ci liberassimo delle limitazioni mentali che ci precludono l’opportunitá di beneficiare di qualcosa che fa semplicemente parte del funzionamento del corpo umano!
    https://dryfasting.home.blog/

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  2. Chiara

    oh, oh, ho letto un articolo identico su un’altra pagina… Non so quale sia stato scritto prima ;(

    Rispondi
    • Simona Mazza

      Buonasera Chiara, come avrà avuto modo di leggere, riprende le testimonianze di Aldo Vaccaro, il quale ne parla in una tesina

      Rispondi

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