I tre “ingressi magici” per superare la mente ordinaria

mente benessere

“La ragione fu l’aiuto, la ragione è l’ostacolo” 

Sri Aurobindo (1872-1950), filosofo e mistico indiano, aveva compreso che la mente può essere il nostro migliore alleato ma anche il nostro peggior nemico.

La mente tende infatti a misurare, a controllare, a formulare teorie che dimostrano tutto e il contrario di tutto. 

Tende altresì a costruire castelli fantasiosi, immagini e proiezioni di una matrix sociale, che non ci vuole liberi e felici, bensì manipolabili, governabili, omologati e prevedibili. 

Poiché l’obiettivo principale della nostra esistenza dovrebbe essere la felicità (che è sempre una condizione soggettiva), per ridisegnare il nostro mondo e liberarci dai condizionamenti della matrix, dobbiamo utilizzare un nuovo metodo di pensiero.

La mente deve lavorare per noi e non contro di noi

La mente “ordinaria” è animata da mille paure, sente il bisogno di controllare gli eventi, ma questo atteggiamento finisce per perturbare gli stessi e alla fine ne diventiamo vittime. 

Se entriamo nella mente dalla “porta della paura, finiamo nella trappola della mente condizionata, che è uno strumento del sistema e non vuole la nostra felicità, ma il controllo: ci vuole  prevedibili, misurabili e governabili. 

Viceversa, per uscire da questo circolo vizioso dobbiamo trovare il “giusto ingresso” ed entrare lì dentro.

La meditazione diventa il veicolo più adatto…

La meditazione ci aiuta a trovare l’ingresso giusto

Attraverso la meditazione ci arriva la giusta canalizzazione, quella che ci consente di ripulire la nostra mente ordinaria ed accedere ad un livello di pensiero superiore.

Possiamo iniziare meditando tutte le mattine, sempre allo stesso orario per almeno 6 settimane, cercando di mantenere impeccabile questo impegno, anche se non abbiamo chiara la direzione. 

Dopodiché, non ci resta che accedere dagli “ingressi magici”.

Il primo ingresso magico: l’emozione consapevole 

Haruki Murakami e in “Kafka sulla spiaggia” scriveva  “Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno”. 

Di fatto, il mondo è una proiezione di ciò che abbiamo dentro, ma spesso non ne siamo consapevoli. 

Il primo ingresso che conduce alla mente non ordinaria è l’emozione consapevole.

Di fronte a un evento qualsiasi, anziché  entrare in ansia, in agitazione o precipitare nella paura (che scatena una catena di pensieri catastrofici, negativi)  chiudiamo l’ingresso della mente puramente razionale e, senza opporre resistenza, cerchiamo l’ingresso dell’emozione. 

A questo punto dobbiamo chiederci “quale emozione porta questo evento?”

Trovata la risposta, non ci resta che accettarlo e viverlo con consapevolezza, in modo da non restarne travolti.

Il secondo ingresso magico: il coraggio

Tutto è frutto di risoluzione ma spesso manca l’ingrediente principale per operare un cambiamento: il coraggio.

Dopo aver aperto l’ingresso dell’emozione consapevole, non ci resta che aprire quello del coraggio, dicendo a noi stessi  “se questo evento accade a me, proprio adesso, ne voglio essere all’altezza”. 

Il coraggio ci conduce dentro l’emozione

Cosa porta? Rabbia, frustrazione, tristezza, disperazione, ecc; 

Se reagiamo inconsapevolmente, corriamo il rischio di disperdere energia, se apriamo la porta del coraggio, riusciremo a vivere l’emozione in maniera totalmente diversa. Inizieremo ad abbracciarla, ad osservarla senza aggirarla o giudicarla, a viverla così a fondo ed intensamente da far dissolvere la mente ordinaria. 

La mente comune non può reggere l’intensità energetica dell’emozione pura. 

Il terzo magico ingresso: la fede 

Non appena ci troveremo coraggiosamente a tu per tu con la pura emozione e con il messaggio che ci è arrivato (con una mente non ordinaria), saremo pronti per aprire la terza porta del passaggio: quella della fede.

A questo punto l’emozione, libera dalla definizione, sarà energia pura e libera, che ci mette in connessione con l’universo e ci permetterà di realizzare pienamente la nostra felicità.

Foto di Adina Voicu da Pixabay 

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