I “dinosauri” per eccellenza ignari della decadenza degli schieramenti politici

Con l’avvento di internet diversi concetti che nel secolo scorso venivano rappresentati come pietre miliari della nostra cultura sono oggi sul viale del tramonto. La divulgazione di idee e di informazioni che in passato avveniva principalmente attraverso libri di testo, enciclopedie e giornali avviene attualmente, sempre più spesso, attraverso la rete.  Questo tipo di comunicazione è divenuta,  soprattutto tra i giovani, strumento aggregante e di confronto immediato e permette,  oltre al piacere di “stare insieme agli altri”, di comunicare e aggiornarsi comodamente da casa propria.

Tale comportamento rende però inevitabilmente tutto molto più asettico e meno appassionante perché di fatto si interloquisce con un monitor, a differenza di quando, agli inizi del secolo scorso, la comunicazione veniva trasmessa principalmente attraverso radio e giornali e i destinatari la discutevano poi di persona. E quando successivamente, con l’avvento della televisione avvenuto dopo la seconda guerra mondiale, questa divenne momento di maggiore interesse e  motivo aggregante al punto di unire intere famiglie in un’unica casa, quella del benestante, o nei bar di quartiere.

Tuttavia, l’informazione attraverso internet, sempre in continuo aggiornamento e in grado di fornire notizie in modo immediato da tutto il mondo, allo stesso tempo fa dissolvere nel sistema reale quell’idea del cartaceo che avevamo fatto propria con i libri di testo, oggi scaricati sempre più spesso da internet, con le enciclopedie, divenute oggetti d’arredamento o d’antiquariato, fino ai giornali sempre più immersi nella crisi economica; al punto che alcune grandi testate americane hanno addirittura già annunciato la chiusura delle redazioni cartacee e altre, si presume, seguiranno il loro esempio. Noi crediamo che tutto questo avverrà nei prossimi decenni ma non solo negli U.S.A..  Infatti le grandi testate e i grossi  gruppi editoriali nostrani hanno già da tempo, anche qui da noi, puntato la barra con decisione verso la rete.

Questi, superficialmente analizzati in queste poche righe, gli esempi di comunicazione più lampanti e immediati che ci vengono alla mente e che hanno rivoluzionato la nostra vita quotidiana. Ma si potrebbe parlare del commercio online, della vendita diretta di servizi o della differenza nei giovani di apprendere nozioni; attualmente, come è noto,  le ricerche si fanno con Google, si apre Wikipedia  o Sapere.it e si pianifica il compito che soddisferà l’insegnante sempre più esigente. Insomma il nostro modo di vivere è cambiato dalle  fondamenta e oggi, per chi è nato nel terzo millennio, è assolutamente ordinario avere tutto automatizzato.

I ragazzini del 2000 non si sognerebbero mai di scrivere i numeri di telefono su una rubrica cartacea come capitava a noi e ai nostri genitori. Oggi, per adeguarci ai tempi, dovremmo rivedere il “sistema vita”, non solo quello della comunicazione.  Il punto però è un altro perché a differenza dei giovani, avvezzi alla tecnologia e predisposti all’assimilazione del cambiamento in modo veloce e automatico, ci sono quelli che nonostante questo tourbillon informatico ancora non si rendono conto della tale rivoluzione avvenuta nel mondo in questo settore e che di fatto ha sminuito anche il nostro vecchio modo di vivere. Quelli che ancora sono rimasti arcaici, statici, con concetti ormai obsoleti: “dinosauri” per eccellenza.

Mi riferisco ai rappresentanti di quel sistema politico, ormai primitivo rispetto ai tempi della rete, a quella classe dirigente dell’apparato legislativo che ancora oggi concepisce l’arco costituzionale recependolo come si intendeva nei decenni scorsi, ai tempi della prima Repubblica, da sinistra a destra, col centro come snodo influente e determinante una volta per l’uno e una volta per l’altro. Coi movimenti centristi smaniosi  di essere l’ago della bilancia istituzionale, con il centro destra litigioso da una parte e il centro sinistra rissoso e sterile dall’altra; aggregazioni di entità eterogenee messe insieme solo per arrivare a governare e mantenere il potere.  Secondo noi con la frequentazione quotidiana di internet, sempre più assidua e in continua crescita, anche l’aspetto politico ha subito una rivoluzione: il concetto degli schieramenti di sinistra, centro e destra è decaduto.

Oggi andrebbe riscritto l’ordine costituzionale soprattutto all’interno della Camera dei Deputati e non in base alla provenienza politica ma in funzione delle finalità di ognuno. Si deve prendere atto con le prossime legislature che un politico di destra e uno di sinistra possono sedere l’uno al fianco dell’altro, non solo per dimostrare serietà e compostezza, che spesso proprio nella sede del Parlamento vengono meno e offrono un pessimo esempio a quei giovani che nella politica credono e a chi ne fa ragione di vita, ma soprattutto quando l’obiettivo è comune e la finalità ultima è la medesima e indirizzata al cittadino. Non si può più essere contro a prescindere, pregiudizievoli per statuto di partito e votare contro una legge solo perché chi la propone è dello schieramento opposto.

L’Italia necessita di una visione politica propositiva, pro-qualcosa a favore del cittadino, trasversale, atta alla costruzione e non alla demolizione dell’idea e alla demonizzazione dell’avversario. La trasversalità oggi è nei fatti ma viene sotterrata, sovente, dalle indicazioni dei segretari dei partiti e dei capigruppo di camera e senato. Il deputato eletto deve essere libero di scegliere e votare con la propria testa, ricordandosi sempre di sedere sullo scranno parlamentare solo grazie al popolo che lo ha votato e al quale deve rendere conto. Non per mero interesse personale ma per vero interesse sociale.

di Enzo Di Stasio

Foto: gastonemariotti.com

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