Grecia: la vittoria di Tsipras e gli obiettivi futuri

elezioni-greciaIn Grecia le elezioni sono state vinte da Syriza, il partito di Alexis Tsipras.  Giannis Milios, economista di Syriza ha subito declamato “Il programma concordato da Samaras (il primo ministro uscente) è ormai morto. E’ una vittoria storica per il popolo greco, un cambio di pagina per tutta l’Europa”.

Le prime urla di gioia, alle 18.55, per l’exit poll registrata appena chiusi i seggi, in cui si evidenziava un 39–35% per Syriza, vale a dire tra i 157 e 147 seggi.  L’annuncio della vittoria è poi arrivato alle 22,19 di ieri sera a piazza Akadimia, la storica piazza dell’Università e la festa è si aperta alle note di Rock the Casbah dei Clash.  Ovunque un coro unanime di gioia, a cominciare dai gazebo montati in piazza Klafthmonos, fino alla sede di Syriza nella Chinatown di Psiri e nelle sezioni di quartiere.  Si tratta di una vittoria significativa, basti pensare che la piazza era gremita, non solo di attivisti, ma anche di gente comune, inclusi i greci che alle ultime ele¬zioni del 2012 avevano votato per la destra.  In effetti, ottenere il 35 per cento dei consensi significa che i voti sono arrivati da ogni parte, anche dai vecchi avversari o da chi si è astenuto.

 Ieri sera Alexis Tsipras si era presentato in piazza Koumoundourou, nel popolare quartiere di Psiri, per assistere alle proiezioni degli exit poll, circondato da amici e militanti.  Il primo a telefonargli per congratularsi, è stato il primo ministro e avversario Antonis Samaras, poi è arrivata la chiamata del Presidente cipriota Nicos Anastasiades.  “La troika è una cosa del pas¬sato” ha dichiarato festante il vincitore, per poi continuare “il voto con¬tro l’austerità è stato forte e chiaro”. La sua vittoria è quanto mai esemplare, non solo perché segna un’evidente rottura con il passato in Grecia, ma soprattutto perché è stato il primo partito di sinistra in grado di unificare le varie correnti in tutta Europa ed è proprio l’Europa il prossimo gradino. L’obiettivo è quello di far “ritor¬nare l’Europa nella stabilità e nella crescita”. Adesso il nuovo governo greco negozierà “una soluzione finanziaria giusta e vantaggiosa per tutte le parti”.

A tal proposito, Tsipras ha affermato che il Memorandum (che aveva tagliato tredicesima per stipendi e pensioni fino a 770 euro) dovrà essere stralciato e che dovranno essere eliminate tutte le leggi contrarie ai lavoratori, approvate dal governo socialista di George Papandreou e dal tecnico Lucas Papademos, inclusa la tutela di Banca centrale-Commissione-Fondo monetario internazionale.
Le banche dovranno inoltre essere controllate dallo stato e bisognerà pensare ad una patrimoniale sulle grandi ricchezze che hanno speculato sulla crisi.  Sul fronte interno, una riforma interessante riguarderà le frequenze televisive.

In Grecia i canali privati non hanno mai corrisposto un euro allo Stato, così ci sarebbero mancati incassi per almeno 3 miliardi di euro. In più i proprietari delle reti sono gli stessi che detengono i maggiori quotidiani, sono destinatari di pubblici appalti, (ma solo da quest’anno perché prima non esistevano gare) e gestiscono squadre di calcio.  L’unico dubbio adesso permane circa la reale capacità, non solo di mantenere le promesse di risollevamento, ma anche quello di ottenere la maggioranza senza ricorrere a strane alleanze.  Poiché tuttavia la soglia dei seggi si è fermata a 149, contro i 151 necessari per avere la maggioranza assoluta, Tsipras dovrà pensare alle future alleanze.

 Il primo secco no è arrivato da Brightcove Playeril, il partito di centro sinistra “To Potami” (Il fiume), fondato dal presentatore televisivo Stavros Theodorakis, dalle posizioni decisamente europeiste. Theodorakis ha puntualizzato “To Potàmi non parteciperà al governo Syriza né gli darà il suo appoggio esterno dal momento che esso sarà formato con il partito Greci Indipendenti”. Appare remota pure la possibilità di un ingresso in Parlamento del gruppo di George Papandreu.  Il partito dell’ex premier socialista figlio del primo Presidente della Repubblica, dopo la dittatura dei colonnelli e uscito dal Pasok (movimento socialista panellenico)alla vigilia del voto, si assesta alla soglia minima del 3%.

 Ciononostante Papandreu ha dichiarato “Nessun partito, anche con la maggioranza, può affrontare l’attuale situazione da solo”. A dire il vero, Tsi¬pras lo scorso venerdì aveva precisato che anche in caso di vittoria con una maggioranza assoluta avrebbe cercato un consenso più ampio e si sarebbe rivolto a tutte le forze parlamentari.  Dallo spoglio delle schede e secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni ellenico, Syriza ha ottenuto finora il 36,34%. Al secondo posto Nea Dimokratia del premier uscente Antonis Samaras col 27,81% e 76 seggi. Sette sono i partiti che entrano in Parlamento superando la soglia di sbarramento del 3%. Il partito filo-nazista Alba Dorata è il terzo partito del paese con una percentuale del 6,28% e 17 seggi. Ottiene 17 seggi anche Potami (centro-sinistra), il partito accreditato come uno dei possibili alleati di Syriza per la formazione del nuovo governo, con il 6,04% dei consensi. Segue il Partito comunista di Grecia col 5,47% e 15 seggi. Appaiati infine con 13 seggi i Greci Indipendenti (4,75%) e il Pasok (4,68%).

Intanto da Berlino è arrivato un avvertimento chiaro: “Il governo tedesco offrirà al futuro governo greco la propria collaborazione”, ma “gli impegni vanno mantenuti”, ha detto Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel. Tra le varie cose, toccherà capire di quale sinistra parla Tsipras, nell’oceano di contraddizioni fra le varie correnti.  Ebbene, a suo dire, si tratterà di una sinistra in gradi di sposare le tesi di Gramsci, pur con la volontà di rinnovare modelli par¬ti¬tici, lea¬der¬ship e cul¬ture politiche.  Stamattina intanto è arrivato il confronto tra Tsipras e Panos Kammenos (leader dei greci indipendenti).

Il numero uno della formazione di centrodestra, che come Syriza si oppone totalmente al Memorandum tra Troika e il precedente governo, ha fatto sapere che il suo partito “sosterrà il governo che sarà formato dal presidente incaricato Tsipras.  Da questo momento il Paese ha un nuovo governo”. Oggi pomeriggio, Tsipras sarà ricevuto dal presidente della Repubblica Karolos Papoulias che gli conferirà l’incarico di formare il governo.  Il giuramento potrebbe avvenire martedì pomeriggio o mercoledì mattina.

Si tratterà di un giuramento “politico e non religioso” e il leader ha precisato che coloro che verranno chiamati a far parte del suo governo saranno liberi di scegliere: giurare “religiosamente” posando la mano sulla Bibbia alla presenza di Papoulias e dell’arcivescovo ( oppure solo “politicamente” come farà il neo-premier.

di Simona Mazza

foto:  termometropolitico.it

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