Coniugazioni di grande fantasia per Nando Colelli alle prese con il passato remoto del verbo essere. Da “io fussa” a “voi fuste”a “tu fusti”; forse era meglio un “io fusto”, se non altro avrebbe potuto essere interpretato come un lapsus derivante da pensieri inconsci sulla percezione del se. Chissà perché in ogni edizione del Grande Fratello, la romanità è stata sempre rappresentata da personaggi a cultura zero, che si autodefiniscono coatti. Nulla di male verso gli stereotipi che sottendono alla nazionalità e che anzi ci sono per certi aspetti molto cari; ma qualche volta ci sarebbe piaciuto vedere un ragazzo; o una ragazza romani con un’istruzione per una volta superiore. Floriana, Milo, Veronica; Nando; il coatto del GF va in onda sempre uguale, di anno in anno. Piace? Forse più che piacere sorprende. Sorprende il fatto che ci siano persone tanto giovani che non sono in grado di formulare discorsi, che non hanno abbastanza vocaboli per non ripetersi; e che inaridiscono ii concetti in un gergo a volte tutto loro. Diverso sarebbe se il gergo fosse inserito in discorsi dal normale livello di istruzione al fine di caratterizzare, di dare enfasi, perché molti sono gli aspetti belli di qualunque dialetto; ma una lingua propria che non ha la capacità di esprimersi fino in fondo, e per questo neanche di comunicare al giorno d’oggi non può che stupire se proveniente da un ragazzo. E così tra il gigolò, che l’opinione pubblica ritiene quantomeno improbabile in tal veste, vista la bellezza non proprio stupefacente; al coatto indipendente per lingua e per modi, rimangono positivamente ai vertici del Grande Fratello, la vulcanica e bravissima conduttrice Alessia Marcuzzi, e un pungente e simpaticissimo Alfonso Signorini. E il figlio del boss tanto discusso? Basta riflettere sulle precedenti edizioni per affermare che i veri boss, nei comportamenti, sono stati altri nella casa, e che questo ragazzo, si è già riscattato presso l’opinione pubblica per il suo modo di porsi con gli altri gieffini.
M.S.
Foto: magazine.excite.it
Scrivi