Germania, quo vadis? Analisi a caldo di una vittoria annunciata 

germaniaIl Meclemburgo – Pomenaria è uno dei sedici stati della Germania federale, grande più o meno come la Lombardia. Si affaccia sul Baltico e ci vivono circa un milione e mezzo di persone. La capitale amministrativa è Schwerin che ha poco più di 90.000 abitanti, la città più importante è Rostok che ne ha un po’ più del doppio. Fino al 1945 la città più importante era Stettino. Alla fine della guerra Stettino fu ceduta alla Polonia e circa 300.000 tedeschi dovettero abbandonarla e furono espulsi. Questo solo per dire che la nozione di profugo non è sconosciuta in questo Land del nord della Germania. Appartenuto all’ex-DDR, il Meclemburgo – Pomenaria dal 1990 – un anno dopo la caduta del muro di Berlino – è parte della Germania federale.

Esattamente un anno fa in Germania sono arrivati 1.090.000 profughi provenienti, attraverso la cosiddetta rotta balcanica, essenzialmente da Siria, Iraq e Afganistan. In Germania la ripartizione dei profughi tra i Länder avviene in misura proporzionale non alla loro estensione geografica bensì alla loro ricchezza. Per questo motivo nel Meclemburgo – Pomenaria ci sono oggi pochissimi profughi. Lo stesso vale per gli stranieri in generale. Nel Land stranieri e profughi vengono ironicamente etichettati con l’acronimo, McPomm. Questo nomignolo poco gentile e vagamente discriminatorio è riconducibile da una parte al nome del Land (Mecklenburg-Vorpommern), dall’altra ai sacchetti di patatine fritte vendute nei Mc Donald’s tedeschi (chiamate pommes o chips) e anche al fatto che Pommie è il termine slang usato in Australia e Nuova Zelanda per indicare, non senza offesa, gli immigrati inglesi delle ultime decadi.

Nonostante nel Maclemburgo – Pomenaria stranieri e immigrati siano pochissimi, le elezioni amministrative di domenica 4 settembre sono state vinte dal partito della destra xenofoba AfD (Alternative für Deutschland). L’AfD ha ricevuto quasi il 21% dei voti diventando il secondo partito dopo l’SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands) e scavalcando, cosa mai successa prima, la CDU (Cristlich-Demokratische Union Deutschlands) partito di governo e della Merkel. La signora Frauke Petry, leader quarantenne dell’AfD, ha esultato per il “tonfo” della cancelliera, una sconfitta tanto più amara perché avvenuta nel Land da sempre suo collegio elettorale. Da notare anche la sconfitta dei Verdi che non avendo raggiunto la soglia del 5% escono dal parlamento del Land.

Il risultato mostra che gli elettori hanno votato più con la pancia che con la testa. Infatti la coalizione SPD-CDU al governo del Land negli ultimi cinque anni aveva raggiunto risultati notevoli in termini di sviluppo economico. Inoltre va sottolineato che dalla riunificazione ad oggi il Maclemburgo – Pomenaria ha ricevuto ingenti aiuti finanziari dai Länder occidentali allo scopo di permetterne la ricostruzione dopo un quarto di secolo di dominazione sovietica. Tutto ciò conferisce al risultato elettorale un grande valore simbolico.

graficoNei prossimi mesi capiremo meglio se la vittoria si deve al sentimento di paura che si è diffuso in Germania a causa del terrorismo internazionale e locale (che ha colpito però altri Länder) o se sia una reazione contro la politica di Angela Merkel in vista delle elezioni che ci saranno a settembre del 2017. L’AfD è sulla scena politica da soli tre anni e mezzo e ha raggiunto già l’8% dei consensi a livello nazionale. Risultato eccezionale se si pensa che il Fronte Nazionale in Francia ha sì il 20% dell’elettorato, ma esiste dal 1972. Il successo dell’AfD in Germania è la dimostrazione che il vento del populismo che ha recentemente provocato Brexit continua a soffiare forte in Europa e soffia gonfiando le vele dei partiti di estrema destra.

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