E gli astrociti “spiano” i neuroni chiaccheroni

astrocitiLa ricerca di base nel campo delle Neuroscienze è sempre interessante e coinvolgente. Abbiamo già scritto in alcuni precedenti articoli quanto si sta scoprendo sul ruolo degli Astrociti a livello cerebrale. (Vedi  Inlibertà – Salute e Psicologia  del 20 febbraio 2014 e del  26 settembre 2013).

Ora c’è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Neuron (16 aprile 2014) che apre nuovi orizzonti e pone nuovi interrogativi.

Si sono messi al lavoro i neuroscienziati dell’Università della California Los  Angeles per tentare di capire il rebus nel rapporto neuroni-astrociti. La ricerca è stata finanziata dal NIH (National Institute  for Health), l’Agenzia di ricerca medica  che comprende 27 Istituti e Centri ed è una componente del Dipartimento di Salute e Servizi degli Stati Uniti. Il NIH è la principale Agenzia federale che conduce e sostiene la ricerca medica di base e clinica, con interessi per le malattie comuni che quelle rare.

I nostri autori si sono concentrati nel vedere come cellule nervose ed Astrociti interagiscono nell’Ippocampo, una struttura telencefalica che fa parte del sistema limbico. Baljit S. Khakh e colleghi volevano capire quando gli astrociti rispondevano all’attività neuronale con cambiamenti nei loro livelli di Calcio.

In particolare i neuroscienziati  si sono concentrati  sul circuito di  alcune fibre nervose che collegano due aree dell’ippocampo, la struttura coinvolta nell’apprendimento e nella memoria. Utilizzando coloranti come indicatori, i ricercatori sono stati in grado di monitorare i i livelli di calcio degli astrociti, cosa che non era mai stata eseguita prima.

“ Abbiamo trovato che gli astrociti non ascoltano millisecondo dopo millisecondo le comunicazioni sinaptiche tra i neuroni, ma  si attivano solo quando i neuroni sono eccessivamente eccitati” ha dichiarato il dottor Khakh.

I risultati di questa ricerca suggeriscono che gli astrociti possano agire come un interruttore che reagisce quando molti neuroni sono attivi, aumentando il loro livello di calcio. Tali aumenti di calciosi si verificano in più secondi, un periodo di tempo relativamente più lungo rispetto a quello osservato nei neuroni. “Gli astrociti possono stare seduti in silenzio e quando c’è una eccessiva attivazione neuronale rispondono immediatamente con un aumento di calcio” dice il dottor Khakh.

Ma una soluzione porta ad un nuovo interrogativo. Ma cosa fanno con quel calcio? La riposta a questa domanda è ancora oscura. Inoltre sembra che gli astrociti si comportino in maniera differente in altre are cerebrali.

Insomma come si vede il mistero affascinante sul ruolo degli astrociti e del loro rapporto con i neuroni si infittisce, ma si fa sempre più intrigante. La ricerca continua e certamente ben presto arriveranno altre novità interessanti.

Dr. Gherardo Tosi

Psicologo – Psicoterapeuta

00152 Roma

E. mail : tosighe@libero.it

Foto: tutto-scienze.org             

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