D’Alema, “La casta non esiste”. Ma ci sono parlamentari con oltre 10 legislature sulle spalle

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“La casta esiste soltanto nella testa dei qualunquisti”. Queste le parole di Massimo D’Alema, pronunciate lunedì sera a Lampugnano (Mi) dal palco della festa del Pd, che stanno alimentando discussioni e polemiche. Sembra che ultimamente il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, abbia deciso, nel bene e nel male, di far parlare di se.

Infatti non sono mancate le critiche nemmeno dopo il dibattito tenuto il 9 settembre scorso alla Festa dell’Unità di Ostia (Rm). In quel contesto D’Alema, uno dei membri più importanti del Partito Democratico, aveva sostenuto che “Il matrimonio come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l’unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Tra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione”. Immediata la replica del presidente dell’Arcigay “Affermazioni talmente rozze da risultare incredibili”. Polemica rientrata poi nei giorni successivi dopo le scuse di Massimo D’Alema al presidente di Arcigay Paolo Patanè e di Arcilesbica Elisa Mancini.

Ma se verso le associazioni omosessuali l’ex presidente del Consiglio si è subito affrettato a chiedere scusa, probabilmente per paura di perdere consenso politico utile alle prossime elezioni, nei confronti di chi sostiene che la casta esiste ha tenuto duro.

E di conseguenza,avendo il sottoscritto sostenuto in più occasioni che tra i parlamentari onesti esiste anche una casta trasversale di politici fannulloni, egoisti e catapultati in Parlamento solo perché amici di amici, mi sento colpito dalle parole del Massimo, esponente di spicco della classe politica. Al quale andrebbe ricordato ciò che ultimamente Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha rammentato ad un altro rilevante rappresentante del Partito Democratico: “Se Rosy Bindi ha avuto il tempo di rileggere lo statuto del Pd non può non aver visto che c’è una norma che impedisce di candidarsi per più di tre legislature. Lei è alla sesta”.

D’Alema se non sbaglio dovrebbe essere addirittura alla settima, più i vari incarichi istituzionali. Ovviamente questo non significa che dopo sette mandati parlamentari si appartenga di diritto alla casta politica ma è altrettanto pacifico che  se tutti i deputati avessero la longevità parlamentare dei vari D’Alema (7 legislature), Fini (8), Casini (8), Rutelli (5), Berlusconi (5), Giovanardi (5), Bossi (5), solo per citare i più popolari membri del Parlamento italiano, senza dimenticare gli onorevoli dinosauri La Malfa (10) e De Mita (11), i giovani politici che ambissero ad uno scranno parlamentare per poter essere determinanti nel proprio Paese potrebbero dormire sonni tranquilli e cambiare mestiere. Tanto la casta non desiste. E comunque, se Casta deve essere meglio la Laetitia a quella politica.

Enzo Di Stasio

Nella foto, dall’alto in senso orario: La Malfa, ilcannocchiale.it– Rutelli, adnkronos.com – De Mita, infosannio.com – Giovanardi, giornalisticalabria.it – Fini, adnkronos.com – Bossi, ilcolleinforma.com – D’Alema, blitzquotidiano.it – Casini, ilgazzettino.it – al centro Berlusconi, lastampa.it

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