COVID-19. Sondaggio commissionato dal Parlamento europeo: più poteri e risorse all’UE

Una maggioranza significativa degli italiani e degli europei sono convinti che l’Unione europea dovrebbe avere più poteri e risorse, per poter affrontare adeguatamente la terribile crisi provocata dal Coronavirus a livello mondiale.

“I risultati di questo sondaggio – ha commentato il Presidente del PE David Sassoli – mostrano chiaramente che i cittadini europei si aspettano che l’Unione dia prova di maggiore solidarietà e intraprenda più azioni per favorire la ripresa. Riconoscono anche la necessità di un bilancio UE più
ampio per affrontare l’impatto senza precedenti che la pandemia ha avuto sulla nostra economia e società. Nel contesto degli attuali negoziati sul bilancio, il Parlamento è al fianco dei cittadini nella loro richiesta di una Unione europea più efficace e ambiziosa”.

Il sondaggio è stato effettuato tra l’11 e il 29 dello scorso mese di giugno da Kantar, con 24.798 intervistati in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea. I risultati completi dell’indagine, con le tabelle dei dati complete, saranno pubblicati all’inizio di settembre prossimo.

In Italia

Il 78% degli italiani auspica una maggiore incisività dell’Unione Europea nell’affrontare i danni provocati dalla pandemia da COVID-19.
L’Italia si colloca al settimo posto nella classifica di chi vuole un maggior impegno dell’Europa nella ripresa, con una percentuale nettamente superiore alla media europea che si attesta al 68%.

Il 64% considera necessaria l’attribuzione all’UE di maggiori risorse finanziarie, da convogliare in gran parte verso il settore sanitario e sull’economia, maggiormente stravolti dalla pandemia.

L’Italia continua a ritrovarsi fra i popoli più attivi ed ambiziosi, tenuto conto che la media negli altri stati membri si ferma al 56%. Fra le priorità indicate dagli intervistati in Italia troviamo prima la ripresa economica, poi la sanità pubblica ed infine gli investimenti in ricerca e innovazione.

I primi effetti economici della pandemia indicati dagli italiani sono nell’ordine: la perdita di reddito, il consumo dei risparmi accantonati faticosamente negli anni e la disoccupazione.

L’86% degli italiani, percentuale molto alta, hanno sentito comunque parlare di proposte dell’UE per lottare contro gli effetti dannosi della pandemia da Coronavirus. La metà degli intervistati conosce anche la natura di queste misure.

Il 32% di quelli che hanno sentito parlare delle azioni dell’UE se ne è considerato soddisfatto. Soddisfazione peraltro cresciuta rispetto al precedente sondaggio, con un incremento di 9 punti

La situazione in Europa

Il 68% degli intervistati ritiene che “l’UE dovrebbe avere maggiori competenze per affrontare crisi come la pandemia del Coronavirus”. La pensa così una maggioranza assoluta in 26 Stati membri.

Questi i principali paesi che vorrebbero più competenze dell’UE: il Portogallo (87%), il Lussemburgo (87%), Cipro (85%), Malta (84%), l’Estonia (81%), l’Irlanda (79%), l’Italia 78%), la Grecia (78%), la Romania (77%) e la Spagna (75%).

E’ emersa anche una maggioranza assoluta di europei a favore di un bilancio UE più forte per lottare contro la pandemia da Coronavirus. Il 56% ritiene importante che l’Unione europea possa impiegare maggiori mezzi finanziari per eliminare i danni molto gravi della pandemia.

Opinione condivisa dalla maggioranza assoluta in 15 Stati membri. Nelle prime posizioni Grecia (79%), Cipro (74%), Spagna (71%), Portogallo (71%) e Italia (64%).

A quali settori dare i maggiori benefici di un bilancio dell’Unione potenziato?

Al vertice delle priorità degli europei troviamo la sanità pubblica, che risulta infatti al primo posto in 17 Stati membri dell’Unione. Il 55% degli intervistati ritiene che la spesa per la sanità pubblica sia di primaria importanza.

A seguire troviamo ripresa economica e nuove opportunità per le imprese (45%), occupazione e affari sociali (37%) nonché la lotta al cambiamento climatico (36%).

Il finanziamento della ripresa economica è al primo posto in Italia (58%), Slovenia (55%) e Lituania (54%).

La lotta ai cambiamenti climatici è considerata priorità dell’UE dai cittadini austriaci (48%) e dai cittadini danesi (45%).

Mentre l’occupazione e gli affari sociali primeggiano fra gli slovacchi (63%), i croati (58%) e i finlandesi (46%).

La solidarietà tra gli Stati membri

La maggioranza degli intervistati in tutta l’UE (53%) è ancora insoddisfatta della solidarietà dimostrata tra gli Stati membri dell’UE di fronte alla pandemia.

Il 39% dei cittadini europei in media si dice soddisfatto. Dall’aprile scorso si assiste ad un aumento medio di 5 punti: +9 punti in Portogallo e Spagna; +7 punti in Germania, in Grecia, in Romania e Slovacchia. Con il 5%, l’aumento in Italia è in linea con la media UE.

Difficoltà finanziarie

Il 57% degli intervistati dichiara di aver affrontato difficoltà finanziarie personali. In 21 Stati membri si trova al primo posto la “perdita di reddito” (28%), che è considerata problematica di grande rilievo. In particolare in Ungheria (43%), in Spagna (43%), in Bulgaria (41%), in Grecia (41%) e in Italia (37%).

Di fronte alla grave situazione finanziaria creata sin dall’inizio dalla
pandemia, appare evidente l’urgente necessità di definire il pacchetto per la ripresa.

Maggiore fiducia e speranza, meno paura e incertezza

Gli intervistati di 15 Stati membri dell’Unione associano la parola “speranza” (41% in totale) alla descrizione del loro stato emotivo. Il sentimento di “incertezza” viene invece rappresentato dal 45% degli intervistati, con una diminuzione di 5 punti rispetto ad aprile (50%).

Complessivamente diminuiscono i sentimenti negativi: la paura (17%, -5), la frustrazione (23%, -4), la sensazione di impotenza (21%, -8). Aumentano invece la fiducia e la gentilezza di 3 punti, consentendo il raggiungimento del 24%.

L’aumento sulla media dell’Unione è invece di 2 punti, arrivando fino al 16%.

Modalità

Il sondaggio si è rivolto a cittadini di età compresa tra i 16 e i 64 anni. Di età compresa tra i 16 e i 54, invece, in Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Grecia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia.

E’ stato condotto online (via telefono a Malta e Cipro) da Kantar in tutti i 27 Stati membri dell’UE con 24.798 intervistati.

Le quote su genere, età e regione assicurano la rappresentatività a livello nazionale.

Gli esiti medi totali dell’UE sono ponderati con l’entità della popolazione dei singoli paesi.

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