Cosa è la coscienza? Forse la risposta è nei “microtubuli”

microtubuleNell’ambito delle Neuroscienze , data la loro complessità e multidisciplinarità, è facile “incontrare” anche matematici e fisici che si interessano dell’argomento “cervello” e “mente”. Tra questi non si può non citare Roger Penrose, fisico e matematico della Oxford University.

In due libri pubblicati alcuni anni fa ,”La mente nuova dell’imperatore” ed “Ombre della mente”, dopo aver descritto lo status attuale della fisica, Penrose affronta i limiti teorici dell’intelligenza artificiale e sostiene che esistono delle differenze intrinseche e ineliminabili fra l’intelligenza artificiale e l’intelligenza dell’uomo.

Penrose ha rivolto la propria attenzione alla mente umana, utilizzando alcuni concetti della meccanica quantistica per giungere a un’ipotesi che lo pone in netta antitesi con coloro che considerano la mente umana qualcosa di molto simile a un sofisticato computer. 

Lo studio delle particelle subatomiche, unità fondamentali dell’atomo, ha messo in luce che:

1)Non è possibile simultaneamente misurare Posizione e la quantità di Moto delle particelle, sostituendo una visione Deterministica nella scienza una descrizione intesa in termini di Probabilità (Principio di Indeterminazione di Heisenberg).

2)Esiste un’intera gamma di posizioni che può assumere l’elettrone prima di interagire con il sistema che lo osserva (descrivibili mediante l’Equazione d’onda di Schrodinger).

3)Esiste un tipo di comunicazione NON LOCALE tra due particelle separate spazialmente, non dipendente dalla loro distanza. ( Principio di acausalità  -Alain Aspect 1982).

Il punto di partenza di Penrose è l’osservazione che i computer portano a termine i compiti assegnati utilizzando procedure e algoritmi predefiniti: la loro attività consiste unicamente nell’esecuzione di operazioni logiche e di calcoli, sulla base di specifiche regole fornite dalla programmazione.

Il termine Algoritmo indica un procedimento che consente di raggiungere un risultato atteso, eseguendo una serie di passi semplici in un ordine ben preciso.  Questi passi corrispondono ad azioni semplici scelte, di solito, in un insieme finito di possibilità. L’attività della mente umana, benché in grado di svolgere anche operazioni di questo tipo, si mostra capace di giungere a conclusioni che non sono riconducibili alla mera computazione. Secondo Penrose, la comprensione matematica  non è in alcun modo sovrapponibile a un processo puramente computazionale, basato sull’esecuzione di algoritmi. Lo stesso si può dire della COSCIENZA, della creatività e anche della volontà, che presuppongono attività che non hanno nulla a che vedere con la computazione.

Penrose si dichiara convinto che sia necessaria una nuova teoria fisica e filosofica prima di compiere autentici progressi nella spiegazione dei fenomeni mentali come la comprensione o la coscienza. Domande chiave: Qual è la natura della coscienza? Come fanno i contatti neurali a dare origine a pensieri e sentimenti?. Questi fenomeni potrebbero essere implicati in comportamenti non computabili che interesserebbero i Microtubuli, strutture interne dei neuroni, capaci di favorire le particolari condizioni richieste per il verificarsi di questo tipo di fenomeni. I microtubuli  (composti da tubulina) sono  i costituenti del citoscheletro. La tubulina è una proteina che costituisce l’unità fondamentale delle strutture del citoscheletro. Il citoscheletro è un sistema di strutture collocate all’interno e all’esterno del citoplasma di una cellula, che nell’insieme ne costituiscono l’impalcatura.  Il cervello, per Penrose ed il suo collega  medico statunitense Hameroff, con cui ha affrontato più volte l’argomento, dovrebbe essere considerato simile ad un campo elettromagnetico  ed il  flusso di coscienza sarebbe determinato da processi legati alla Fisica Quantistica. Un tesi dunque affascinante ma alquanto complessa.

Dr. Gherardo Tosi

Psicologo Psicoterapeuta

00152 Roma

E. mail : tosighe@libero.it

Foto: dti.unimi.it

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