Chiede udienza al Papa per rivelare tre segreti

foto 1“L’ultimo vero pentito”, così è stato definito dagli inquirenti Vincenzo Calcara, picciotto della famiglia di Castelvetrano che ha chiesto di essere ricevuto da Papa Francesco per rivelargli tre segreti. L’ex mafioso ha vissuto il massimo della sua appartenenza a Cosa Nostra negli anni più tragici della nostra storia recente, quelli che hanno seminato morte e distrutto animi nobili quali erano quelli dei nostri uomini migliori; due su tutti: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Quegli uomini che hanno messo a repentaglio la propria vita (purtroppo in molti casi perdendola) per amore del proprio popolo, della propria terra, senza paura di cercare la verità su questioni drammaticamente irrisolte e che ancora oggi tengono imbrigliate, in un perverso sistema di ricatti incrociati, le Istituzioni del nostro paese.

Ciononostante c’è chi persevera nel cercare la verità. E perseverare nella ricerca della verità è eroico. Ma la perseveranza è anche una virtù evangelica: “con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”, fanno dire gli evangelisti a Gesù Cristo. Quel Cristo che ancora oggi a distanza di duemila anni dalla sua esistenza terrena, ha chi lo rappresenta in mezzo agli uomini; è appunto il Papa, altrimenti detto “il Vicario di Cristo” o “Successore di Pietro” all’occorrenza “Vescovo di Roma”. Ma di tutte, la definizione (e l’incarico anche) più ingombrante e a volte causa di contraddizione, è quella di “Sovrano dello Stato della Città del Vaticano”, che in quanto tale ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, essendo il Vaticano, a tutti gli effetti, una monarchia assoluta. foto 3

In questa ottica si può ben immaginare come l’attuale pontefice, con il suo stile informale, spontaneo e imprevedibile stia portando non poco scompiglio nell’intricata rete di commistioni varie tra poteri (occulti o meno) e di misteri irrisolti di cui è fatta la storia vaticana fin dai suoi albori. In questo contesto si inserisce la richiesta che il pentito e collaboratore di giustizia, Vincenzo Calcara, ha avanzato a Papa Francesco, con queste parole: “Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto…”. Come riportato nella lettera aperta che pubblichiamo integralmente nel nostro sito.

Stando a quanto racconta il pentito nel suo libro “Dai memoriali di Vincenzo Calcara: le cinque entità rivelate a Paolo Borsellino”, scritto a quattro mani con la nostra Simona Mazza, esisterebbero, appunto, cinque entità formate da settori cosiddetti “deviati”, di organizzazioni quali Mafia, ‘ndrangheta, Massoneria, Servizi segreti, Chiesa (o Vaticano) che sarebbero collegate tra loro esercitando un potere tale da condizionare le Istituzioni e la vita del nostro (e forse altrui) paese.

Calcara nella lettera che ha inviato al Santo Padre, dice inoltre che l’incontro “deve e può cambiare il corso di certi eventi”. C’è da augurarsi, allora, che ciò avvenga tenendo presente che proprio Papa Francesco con poche ma significative scelte e semplici ma rivoluzionari gesti, ha riacceso nei cuori la speranza che forse stavolta ci siamo, è vero che “niente sarà più come prima”. A pronunciare tali parole fu proprio, paradossalmente, un autorevole esponente di una delle organizzazioni citate da Calcara nel suo libro, ossia Gustavo Raffi, il Gran Maestro della maggiore (per numero di affiliati) obbedienza massonica italiana, il quale molto si è speso per togliere il velo del pregiudizio che da secoli si è abbattuto sulla massoneria da parte della chiesa cattolica.

foto 2Subito dopo l’avvenuta elezione di Bergoglio al soglio pontificio con il nome del santo di Assisi, il Gran Maestro disse pubblicamente in un’intervista: “Con Papa Francesco nulla sarà più come prima. Intendo, fin dai primissimi gesti e simboli scelti dell’appena eletto pontefice, le intenzioni di papa Francesco a proporsi in un confronto aperto con il mondo contemporaneo, con credenti e non…” senza pregiudizi.

Un illustre scienziato disse che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Forse l’antidoto potrebbe essere racchiuso nel significato di una parola: ”trasparenza”.

Ma l’ostacolo potrebbe essere nascosto nella considerazione che fece Winston Churchill sulla “verità”: A volte l’uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi, si rialza e continua per la sua strada.

di Enzo Di Stasio

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