Bersani vuol correre con Saviano, ma lui non ci sta

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Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani pensa di cogliere alla sprovvista i suoi avversari interni e rilanciare l’immagine del partito con una mossa a sorpresa. Sebbene Massimo D’Alema e Walter Veltroni abbiano per ora sepolto l’ascia di guerra riguardo le primarie, c’è ancora chi non rinuncia a combattere. L’asse che si è creato tra gli ulivisti e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ritiene che la scelta del candidato da parte degli elettori sia un fattore indispensabile per ridare credibilità al Pd. “Il mio programma—ha spiegato Renzi —è quello di rinnovare. E quindi basta deroghe sui mandati: io proporrò che persone come D’Alema e Veltroni non si presentino. Il rinnovamento o lo si fa sul serio o non lo si fa per niente”.

L’idea venuta a Bersani  è quella di annunciare la propria candidatura alla premiership e di presentare una lista civica che affianchi il partito alle prossime elezioni. Le due cose insieme dovrebbero servire ad arginare l’astensionismo e il fenomeno Grillo, oltre a limitare l’azione agli avversari interni. La lista civica dovrebbe coinvolgere un personaggio legato alla Sinistra come Roberto Saviano.

L’autore di Gomorra non sembra però intenzionato ad accettare l’offerta. Il giornalista, vicino ai movimenti Occupy, nella sua rubrica sull’Espresso ha scritto: “Mi capita spesso di leggere articoli che danno per certa la mia candidatura politica. Non è importante in quale ruolo e in quale partito, la cosa certa è che, dicono, “sto per candidarmi”. Ovviamente è falso. (…) E’ dal 2006 che, mentendo, annunciano la mia candidatura. (…) Il punto è che per queste persone, chiunque non venga percepito come schierato, fa paura e va delegittimato. Il messaggio implicito è: “Questo qui fa di tutto per ottenere consensi, perché il suo scopo è fare politica”. (…) Il mio mestiere è quello di scrivere, ma non rinuncio alla possibilità di costruire un nuovo percorso in questo paese. (…) Ridare dignità alle parole della politica è invece la premessa alla rinascita. Ripartire dalle parole significa costruire prassi diverse. Perché le parole sono azione”.

Matteo Testa

Foto: teleipnosi.blogosfere.it

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