Auto: a settembre torna il segno positivo

Un mese di settembre eccezionale per il comparto auto, dopo otto mesi negativi torna il segno positivo.

I dati raccolti sull’immatricolazione delle nuove auto in Italia hanno registrato nel mese di settembre un +13% circa, invertendo una discesa cominciata da inizio anno.Una crescita che per il comparto dell’auto rappresenta una boccata d’ossigeno, non certo una risalita poiché, dati alla mano, nel complesso i primi nove mesi del 2019 a confronto con i primi mesi del 2018 rimangono in terreno negativo, con -1,9% circa.

In quest’ultimo trimestre del 2019 tornano a crescere gli acquirenti privati, come anche le società di noleggio lungo termine, segno dell’attuazione di un ricambio di auto, anche perché presto in molte città italiane scatteranno limitazioni alla circolazione per i veicoli più anziani.Nei primi nove mesi sono state immatricolate 1.473.796 auto nuove, ma continua il calo delle vendite dell’usato.

La Top 10 Italiana

Al primo posto troviamo la Fiat Panda con 9.183 unità (fonte UNRAE), al secondo posto un’altra autovettura italiana, la Lancia Ypsilon con 4.156 unità, al terzo posto arriva la tedesca Volkswagen T -Cross con 3.560 unità, al quarto la giapponese Toyota Yaris con 3.352 unità, subito dietro la piccola Jeep Italoamericana con la Renegade e le sue 3.284 unità; al sesto e settimo posto troviamo due Fiat modaiole, la 500 e la 500X, rispettivamente con 3.203 e 3.100 unità; alle ultime tre posizioni troviamo prima la francese Citroen C3 con 3.026 pezzi, poi la tedesca Volkswagen T-Roc con 2.790 immatricolazioni e l’altra tedesca Ford Ecosport con 2.522 vetture.

Un primo dato è che tra le prime dieci automobili la metà sono SUV, segno indiscusso di un prodotto che sempre più piace alla clientela, che sia piccolo o medio, l’importante è la sua versatilità. Nei prossimi due anni vedremo novità importanti nel segmento dei SUV, come la tanto attesa Alfa Romeo Tonale o l’imminente presentazione della Ford Puma, piccolo SUV.

Il Diesel come va?

Si potrebbe dire “malconcio”, ma resiste: nei primi nove mesi dell’anno ha raggiunto 607.895 unità con una perdita del 24% rispetto allo stesso periodo del 2018. Infatti ad oggi il diesel rappresenta ancora una valida alternativa su cui puntare per chi per lavoro o altro deve fare lunghi spostamenti in auto. I nuovi diesel con classe di emissione Euro 6d-Temp sono poco inquinati sia come CO₂ che per gli ossidi di azoto NOₓ emessi. Bisogna evidenziare che molte case automobilistiche hanno cominciato ad immettere in listino i primi veicoli ibridi-diesel.

La denigrazione per il diesel ha portato molti consumatori a puntare sui motori a benzina, sicuramente tecnologicamente avanzati, ma che comunque emettono più CO₂ di un veicolo diesel.

L’elettrico non da la scossa attesa!

Dobbiamo registrare che ad oggi le auto a batteria sono circa 7.000, di cui il 70% circa ad opera di società, sia di noleggio sia grandi aziende. Gli incentivi messi a disposizione dello Stato e di alcune regioni non hanno “scosso” significativamente gli acquirenti.

I motivi principali di questo insuccesso sono due: il prezzo delle auto elettriche è almeno doppio di quello di una vettura similare equipaggiata con motore termico, il secondo ed è il più importante è la totale scarsità di infrastrutture messe a disposizione del pubblico. Le colonnine di ricarica sono poche, nelle città spesso sono posizionate in luoghi scomodi per lasciare il veicolo in carica.

Per l’auto, in Italia quanto in Europa, i prossimi mesi non saranno dei più rosei, per esempio gli impianti italiani del gruppo FCA subiranno degli stop alla produzione a causa della diminuzione degli ordinativi. Nel resto d’Europa le riprese sono flebili ed il calo delle immatricolazioni comincia a pesare.

Questo mese di settembre positivo non deve concedere euforia né alle istituzioni né agli addetti ai lavori, al 31 dicembre avremo i dati definitivi per il 2020: bisognerà augurarci una ripresa importante per il bene industriale di tutta l’Europa.

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