Un fine settimana tra Toscana e Umbria: arte, mercatini e luminarie

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Questa settimana proponiamo un piacevole week-end natalizio visitando opere d’arte con contorno di mercatini di modernariato ed antiquariato in tre piacevoli località ricche di fascino, di storia, di paesaggi in un contesto di festività pregno di colori, sapori e profumi.

San Sepolcro

Sansepolcro è un comune di circa 15.000 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana, al confine con Umbria e Marche. Libero comune prima e poi culla di cultura rinascimentale, fu elevato a sede di diocesi e insignito del titolo di città il 17 settembre 1520 da papa Leone X e il cui gonfalone è decorato con medaglia d’argento al valor militare. E situata a nord est di Arezzo sulle rive del Tevere.

La Fortezza di Sansepolcro, è la prima cosa da visitare. E’ una costruzione militare realizzata da Giuliano da Sangallo per volontà dei Medici agli inizi del sedicesimo secolo. L’architetto inserì nella struttura un borgo fortificato realizzato nel XIV secolo dai Malatesta attorno ad un cassero medievale, la Rocca di Sant’Angelo, a sua volta sorto sui resti di una torre romana.

Come arrivarci: dal grande raccordo anulare di Roma si può prendere la Roma Firenze ed uscire ad Orte. Proseguire sulla superstrada in direzione di Spoleto ma uscire molto prima verso Perugia. Quindi seguire poi le indicazioni per Arezzo e quindi per San Sepolcro. Tempo di percorrenza circa tre ore senza superare i 120 orari.

Dopo aver visitato San Sepolcro ed avervi pranzato presso le numerose vinerie, pizzerie, trattorie, deliziose con prodotti tipici toscani ed umbri, vi consigliamo di alloggiare presso l’albergo relais Oroscopo, un hotel a 3 stelle, senza pretese ma pulito, silenzioso, comodo a 95 euro per una matrimoniale, colazione inclusa. Va detto che la colazione è servita ai tavoli, senza buffet salati, ma genuina e sostanziosa.

Arezzo di sera

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La sera è consigliata una visita ad Arezzo, distante 17 chilometri. Accolti da un corso principale, troverete, migliaia di visitatori, ricchissime luminarie, una ruota panoramica, innumerevoli bancarelle e stand alimentari, gustosissimi per una cena in piedi. Oppure approfittare di una serie infinita di caratteristiche osterie tipiche, molto ricercate, dove potrete apprezzare fantastici taglieri di affettati locali, decisamente a buon prezzo.

Per la mattina successiva suggeriamo diverse opzioni

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La prima: vivere Arezzo e visitare il museo di Giorgio Vasari e/o la basilica gotica, ricca di testimonianze ad affreschi della pittura aretina del Trecento, che accoglie uno dei massimi capolavori del Rinascimento, la “Leggenda della vera Croce” di Piero della Francesca, lo straordinario ciclo dipinto dall’artista tra il 1453 ed il 1459 nella Cappella Bacci.

La seconda: in Umbria, verso Città di Castello (ad una mezz’ora di auto da Arezzo). Da visitare la cattedrale dell’ undicesimo secolo con la facciata barocca . Appena si entra si rimane con il naso all’insù per ammirare il soffitto a cassettoni color oro e blu. Gli interni a navata unica con cappelle laterali e soffitto riccamente decorati ed affrescati. Da vedere anche la grande cripta. Visita molto interessante. Nel passeggiare per la ridente ed antica città ci si imbatterà in un tipico mercatino di modernariato, una vera delizia per gli appassionati di questo genere con degustazioni ad ogni angolo, antiche botteghe di artigiani: una vera chicca per occhi e palato.

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Essendo poi giunta l’ora del pranzo vi consigliamo di dirigervi verso il Lago Trasimeno, distante 45 minuti di auto ed approfittare della gastronomia offerta da un eccellente ristorante in riva al lago: “La Bella Vita” che offre degli eccellenti piatti a base di pesce, anche lacustre. Qualità prezzo nella media. Potrete poi godere la digestione con una passeggiata sul pontile prospiciente il ristorante.

Durante la digestione potrete riflettere sulla leggenda locale del 1300: si narra del principe Trasimeno che viaggiando giunge in riva ad un lago, ampio e con le rive coperte di alberi. Si ferma sulla riva e, dato il caldo estivo, decide di fare un bagno. La ninfa Agilla lo scorge, decide di sedurlo e con il proprio canto lo attira al centro del lago. Ma questo causa tale stordimento nel giovane che sopraffatto dall’emozione, annega.

Narra ancora la leggenda che il corpo non è stato mai trovato e che in suo ricordo il lago è stato chiamato Trasimeno. Da allora quando una brezza leggera vola sulle acque del lago e fa stormire le foglie, si dice che è il lamento della ninfa Agilla, alla ricerca del bellissimo principe. La leggenda viene citata da Matteo dall’Isola ne “La Trasimenide” (libro I, versi 156-166).

Per tornare nella capitale occorrono circa tre ore. Sorseggiato un buon caffè si può tranquillamente intraprendere il viaggio di ritorno. Consigliamo l’autostrada Firenze Roma. Ci si immette a pochi chilometri dal lago ed è ben segnalata ad ogni incrocio.

Avrete trascorso un fine settimana piacevole, culturale e gastronomico.


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