Trenord nel caos e Biesuz agli arresti domiciliari

In neppure un giorno Trenord è riuscita a smentire pesantemente la classifica delle peggiori tratte per i pendolari italiani redatta ieri da Legambiente.

Le ferrovie lombarde non risultavano infatti nella classifica delle 10 peggiori del paese, ma quanto avvenuto ieri farà probabilmente ricredere Legambiente.

Ieri mattina si è infatti creato il caos per decine di migliaia di passeggeri che hanno visto i loro treni soppressi e si sono trovati ad aspettare per ore. La causa dei disagi, dei quali peraltro si era avuta una avvisaglia già domenica scorsa, è stata triplice: da un lato il malfunzionamento del nuovo sistema informatico che dovrebbe gestire i turni di macchinisti e ferrovieri grazie al quale diversi treni si sono trovati pronti alla partenza ma senza il personale necessario, dall’altro il nuovo orario invernale entrato in vigore proprio domenica e che prevede circa 140 nuove corse e infine la nuova turnazione introdotta dal contratto aziendale.

Migliaia di pendolari si sono trovati bloccati alla stazione di Cadorna, che collega Milano con Como, Varese e Malpensa, senza alcuna informazione sui propri treni, secondo Trenord sempre a causa del malfunzionamento del sistema informatico, ed ancora alle 19 i problemi non erano rientrati. Per la giornata di domani l’azienda rassicura: “Alle 20.30 i turni del personale di domani mattina risultano assegnati. Nella notte dunque i treni potranno essere posizionati per la partenza del servizio dell’alba di domani”.

Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere regionale pd Stefano Tosi: “I pesanti ritardi e le numerose soppressioni dei treni non possono essere giustificati da un problema al sistema informatico. Questa volta non basta. Ricordiamo che si sono registrati ritardi tra i 40 e 50 minuti su un ordine di percorrenza pari a 80 chilometri. L’amministratore delegato di Trenord, Giuseppe Biesuz, deve rendere conto nel dettaglio di quel che è accaduto e dare spiegazioni plausibili. Altrimenti non gli resta che fare un passo indietro”.

La situazione è complicata dagli arresti domiciliari notificati proprio oggi all’ad di Trenord, Giuseppe Biesuz, per ipotesi di bancarotta della società Urban Screen di cui Biesuz è stato amministratore delegato fino al 2008. Nel provvedimento si legge di “dissipazioni” e “distrazioni” del capitale societario a fini personali, in particolare si parla di 4.500 euro a favore dell’associazione Punto Italia per finanziare una cena di Alleanza Nazionale, 15mila euro versati al comitato elettorale di Marco Mariani (Forza Italia) e 18mila euro all’allora assessore comunale della giunta Moratti per autorizzazioni pubblicitarie. Il gip rimarca inoltre anche il pericolo di reiterazione del reato essendo stato Biesuz già condannato in diverse occasioni di cui una per bancarotta con pena condonata.

di Redazione

foto: wikipedia.org

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