Oggi il Teatro Stabile di Catania, inaugura la stagione con “La Cavalleria Rusticana”, capolavoro verista rivisitato in questa occasione in un’inedita chiave contemporanea, dove la fiction sconfina nella realtà vestendosi sulla scena di dettagli facenti capo a fatti di cronaca, per un’ispirazione autentica che si avvicini maggiormente ai contesti attuali; ma trasposti secondo il pensiero verghiano nella loro più intima essenza. Ecco allora che le persone vere, vittime; o carnefici spesso divenute nella realtà dei “personaggi”, vengono rappresentate sul palco nell’agghiacciante mediocrità che li ha resi partecipi di misfatti, nel mero rispetto dello scrittore siciliano di riportare i fatti secondo la cruda realtà, senza manipolazioni mediatiche, senza accenni di finzione. Un palco che ospita le scene del crimine più recenti negli stessi allestimenti, volutamente costruiti secondo il metodo dei processi tv, ripercorsi attraverso i plastici dello chalet di Cogne, del villino di Garlasco o del garage di Avetrana. Una trasposizione originale del dramma, che estranea alle suggestioni melodrammatiche dell’opera di Mascagni,viene riletta dal regista Gianpiero Borgia in modo completamente originale, attingendo al linguaggio documentaristico di maestri del cinema come Lars von Trier e Ken Loach e richiamandosi i alcuni frangenti a serie tv come Cold Case, CSI e NCIS, per una resa oggettiva e moderna mai sperimentata in passato. Tre settimane di programmazione, fino al 22 dicembre, con grandi attori del panorama teatrale televisivo e cinematografico. Turiddu, interpretato da David Coco, protagonista di importanti produzioni di prosa, originali televisivi, film come Segreti di stato di Paolo Benvenuti, e L’uomo di vetro di Stefano Incerti. Santuzza, rappresentata da Caterina Misasi; Giovanni Guardiano nel ruolo di Alfio, e Claudia Potenza in quello di Lola. Attori noti al pubblico per aver partecipato ad acclamate serie tv, tra le quali Un medico in famiglia, Il commissario Montalbano, Distretto di Polizia, Ris). E ancora a fare da sfondo alle declamazioni di quest’ultimi, il prezioso lavoro ad opera di Alvisi-Kirimoto per le architetture di scena; Giuseppe Andolfo per i costumi; Papaceccio MMC & Cespo Santalucia panorama sonoro; Donatella Capraro movimenti; Franco Buzzanca luci.
Simona Santanocita
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