Struffoli, strufoli o cicerchiata?

Struffoli a Napoli e nel Lazio, strufoli in Sicilia, cicerchiata in Umbria e Abruzzo, il dolce che vi proponiamo oggi, comunque vogliate chiamarlo, è molto semplice da eseguire ed estremamente gustoso.

L’origine del termine:

Struffoli 

Secondo i napoletani il dolce fu portato nella loro città dai Greci, i quali lo chiamavano “strongoulos”, ovvero “arrotondato” per via della sua forma.

C’è chi ritiene invece che il termine “struffoli” tragga origine dal verbo “strofinare”, riferito all’atto di arrotolare a cilindro la pasta per poi tagliarla a palline.

Altri ancora sostengono che lo struffolo si chiami così perché “strofina”, ovvero solletica il palato.

Infine, si ipotizza che la sua radice derivi da strutto, il grasso con cui si friggono i dolci fin dai tempi remoti.

Mentre a Napoli e in Sicilia il dolce viene preparato a Natale, nel Lazio, si gusta durante le festività del Carnevale.

Una piccola curiosità: in Sicilia, lo struffolo ha perso una “f” ed è diventato “strufolo”. 

In Abruzzo ed in Umbria lo struffolo prende il nome di cicerchiata.

Il termine deriverebbe dalla cicerchia, un legume originario del Medio Oriente noto sin dal tempo degli Antichi Romani (lo chiamavamo “cicerula”).

Se permangono dubbi circa la provenienza e l’etimologia, di contro possiamo affermare che questa prelibatezza culinaria si è diffusa ben presto in tutta l’Italia Centro-meridionale.

A testimoniarlo sono due famosi trattati di cucina del 1600, uno a firma del cuoco Antonio Latini “Lo scalco alla moderna” (1692-94) e l’altro del cuoco di corte del Duca di Parma, Carlo Nasciali quattro banchetti  destinati per le quattro stagioni dell’anno” (1684).

Perché lo struffolo deve essere piccolo?

La forma piccola e arrotondata fa si che l’impasto assorba in maniera ottimale il miele.

Ed è proprio il miele il vero protagonista: dev’essere abbondante. Senza di lui, infatti il dolce non può definirsi veramente tale. 

Importante anche l’utilizzo dei canditi e dei diavoletti, che completano l’opera d’arte culinaria.

Ingredienti 

300gr di farina tipo 00

2uova intere + 1tuorlo (125gr)

30gr di burro

20gr di zucchero

20 ml di grappa

la scorza di un limone e un pizzico di sale

600 ml di olio di semi

canditi

diavoletti per decorazione

Procedimento 

Impastate tutti gli ingredienti e lasciate riposare la miscela ottenuta per un quarto d’ora circa.

Allungate l’impasto in listarelle e tagliatele per ricavare degli gnocchetti cilindrici.

Friggete gli gnocchi nell’olio bollente e successivamente immergeteli nel miele precedentemente scaldato per almeno 10 minuti.

Buon appetito

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