Sisma, Israele dona quattro strutture mobili per la maternità

casette

Bologna – Lo Stato d’Israele dona a Mirandola quattro casette mobili destinate al percorso nascita, in attesa del ripristino della struttura dell’ospedale. Per l’occasione era oggi a Mirandola il vicepremier e ministro degli Esteri israeliano Avigdor Liberman, che ha ideato l’iniziativa.

Il vicepremier del Governo israeliano ha incontrato Paola Gazzolo, assessore alla Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, a Mirandola in rappresentanza della giunta regionale, alla quale ha consegnato una targa che verrà installata nell’ospedale mirandolese una volta che ne sarà ripristinata l’agibilità.

“E’ un onore essere qui e siamo felici di poter contribuire al ritorno alla normalità di queste zone così duramente colpite – ha detto Liberman -: quando abbiamo saputo del sisma ci siamo subito attivati per far arrivare il nostro aiuto in tempi brevi, così come era successo per l’Aquila. Spero che queste strutture possano contribuire a rendere meno pesante le condizioni delle popolazioni che ne usufruiranno. Come Stato d’Israele continueremo a sostenere azioni simili e a restare vicini alle popolazioni di queste zone”.

“Ringrazio lo Stato d’Israele a nome dell’intera giunta della Regione Emilia-Romagna – ha detto Paola Gazzolo -. Il dono che ci avete fatto è ancora più prezioso perché la solidarietà ci dà nuova energia per ripartire. Quindi lo impiegheremo presto e bene, al servizio della gente colpita dal sisma, per le mamme e i nuovi nati che rappresentano il nostro futuro. Vogliamo ricostruire le nostre comunità e vi siamo grati perché la vostra presenza qui a Mirandola riafferma il valore dell’amicizia sui cui si fonda questo orizzonte”. All’incontro, che si è tenuto nell’area verde di via Confalonieri a Mirandola, erano presenti anche il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, l’assessore regionale alle Attività produtrive, Gian Carlo Muzzarelli, il vicepresidente della Provincia di Modena, Marino Galli e l’assessore provinciale alla Protezione civile, Stefano Vaccari.

Della delegazione israeliana facevano parte anche Naor Gilon (ambasciatore d’Israele in Italia), Walter Arbib (filantropo ebreo residente in Canada, presidente della SkyLink Aviation che ha contribuito generosamente alla donazione), Moody Sandberg (presidente mondiale dell’Associazione ebraica Keren-Hayesod).

Le strutture donate, alle quali si sono aggiunti ulteriori 50mila euro, verranno utilizzate – in accordo con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni Area Nord e con il consultorio famigliare – come ‘Isola nido’ per alcune neomamme ed i loro neonati che, dovendo rientrare nei campi dopo il parto, potrebbero beneficiare per un breve periodo di uno spazio nel quale ricevere il necessario sostegno ostetrico e neonatale in una situazione abitativa più confortevole rispetto alla tenda. Questa soluzione consentirà anche di favorire la gestione dell’allattamento al seno, la medicazione del moncone ombelicale, il bagnetto del neonato e tutte quelle attività che in una realtà come il campo possono divenire estremamente disagevoli.

In accordo con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni Area Nord, è stata individuata una area urbanizzata al di fuori del perimetro strettamente ‘sanitario’ dell’ospedale. Saranno così facilitate le dimissioni delle puerpere dai centri nascita della provincia, le quali potranno fare riferimento alla struttura in caso di dimissione precoce. (noodls)

di Redazione

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