Sinergie Europee. Quando Italia e Germania diventano emblema di eccellenza

Friedrich_Overbeck_Italia_e_GermaniaDa alcuni anni la Germania ha assunto, in ambito europeo, un ruolo singolare, quello di “pietra di paragone”. Alla Germania vengono paragonati praticamente tutti gli altri paesi europei, Italia compresa, e il paragone riguarda svariati e molteplici aspetti, dalla politica all’economia, dalla scuola al lavoro, dalla ricerca alla giustizia. Molto spesso il bel Paese esce perdente dal confronto con la nazione europea che è tornata ad essere la locomotiva del Vecchio Continente.

Ci sono però alcuni campi in cui l’Italia eccelle come, se non più della Germania. Tali campi sono soprattutto quelli in cui sono importanti qualità come la fantasia, l’estro o l’inventiva. Pensiamo al design o alla moda o, non ultima, alla gastronomia. Anche l’arte, la musica e la cultura in generale sono da includere in questo bilancio. E per certi versi anche lo sport può risentire di del modo italiano di fare le cose.

Vorrei ora citare due esempi concreti in cui la bravura degli italiani ha sposato la competenza dei tedeschi (e viceversa) creando sinergie d’eccellenza.

Sabato 18 aprile a Monaco Riccardo Muti dirigerà una delle più grandi orchestre del mondo, i “Berliner Philarmoniker”. L’evento è straordinario e molto atteso. L’orchestra eseguirà la Sinfonia n. 35 “Haffner” di Wolfgang Amadeus Mozart, la “Ouverture in stile italiano” di Franz Schubert e la fantasia sinfonica “Dall’Italia” di Richard Strauss. In passato un altro grande direttore italiano, Claudio Abbado, è stato direttore dei “Berliner”, come semplicemente vengono chiamati i maestri di questa straordinaria orchestra di fama mondiale.

Il secondo esempio che desidero citare riguarda lo sport: la Formula 1. Il 29 marzo scorso, dopo due anni di crisi e di momenti difficili la Ferrari è tornata a vincere nel Gran Premio della Malesia. Era ora. Il successo si deve alla combinazione delle prestazioni della macchina, la “rossa di Maranello” e dellʼabilità di un uomo, Sebastian Vettel, giovane pilota tedesco già vincitore di quattro campionati del mondo. Prima di lui un altro pilota tedesco, Michael Schumacher aveva portato la Ferrari ad essere il “brand” più conosciuto al mondo. Più di Coca Cola, Apple, Mc Donald o Rolex.

Per concludere vorrei citare un’opera d’arte, un quadro custodito a Monaco di Baviera, nella Nuova Pinacoteca. Il quadro si chiama “Italia e Germania” ed è opera del pittore tedesco Friedrich Overbeck che lo ha dipinto nel 1828. In esso ci sono due giovani semplici ragazze, una bionda e una bruna, che si tengono la mano. Le due ragazze sono belle, ma soprattutto sono amiche. Eʼ lʼarmonia della loro amicizia che il quadro celebra e mette in luce.

Arte e cultura hanno unito, in passato come oggi, i due paesi. Nel 1828 Italia e Germania non esistevano ancora come Stati, ma esistevano come culture. Erano gli anni del Romanticismo, nato proprio in Germania e che già un secolo prima, con Goethe e poi con decine di altri poeti, filosofi, musicisti e artisti aveva trovato nell’Italia una fonte di ispirazione straordinaria e unica.

di Pasquale Episcopo

foto: wikipedia

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