Seat Leon: i numeri delle “pantere” per Polizia e Carabinieri

seat-leon-polizia-e-carabinieri_1La nuova “Pantera” è entrata in servizio in questi giorni di agosto. Il bando prevedeva una prima consegna in due lotti: il primo di 106 autovetture riservato all’Arma dei Carabinieri, il secondo di 100 autovetture destinato alla Polizia di Stato, oltre a un diritto di opzione a favore dell’Amministrazione con il quale poter, entro tre anni, richiedere allo stesso prezzo per singola auto stabilito oggi (43.897 euro), altre 4000 autovetture.

Infatti l’amministrazione ha esercitato l’opzione, sbloccando una prima consegna di 1000 veicoli, 500 per corpo, da consegnarsi entro la fine del 2015.

La vittoria di una cosi significativa fornitura di autoveicoli da parte di una casa straniera, il marchio SEAT appartiene infatti alla casa automobilistica tedesca Volkswagen, destinate alla pubblica amministrazione italiana, in particolare alle forze dell’ordine, che hanno da sempre adoperato veicoli a marchio italiano, in speciale modo Alfa Romeo (quest’anno il marchio italiano compie 105 anni), ha suscitato entusiasmo ma anche un senso di delusione e rammarico.

Ricordiamo che l’autovettura scelta è una Seat Leon con motore 2.000 di cilindrata, con potenza minima da 110 kW, con alimentazione a gasolio.

L’entusiasmo nasce dal fatto di mostrare agli altri Paesi europei come in Italia il protezionismo ed il nazionalismo non siano un peso nelle scelte economico-amministrative, come spesso la pubblica amministrazione ha fatto, portando anche a risultati non sempre soddisfacenti; un altro elemento per essere soddisfatti di questo acquisto è costituito dai numerosi “fan” dell’auto di produzione tedesca, perché come nel calcio abbiamo i tifosi delle varie squadre, anche nella sfera automobilistica esistono i sostenitori delle varie case automobilistiche, che in questo caso sperano di poter dimostrare come queste vetture siano migliori delle vetture italiane fino ad oggi adoperate.

Tuttavia, nasce anche il rammarico nel vedere un cambiamento storico del nostro Paese, a forte vocazione automobilistica – lo dimostrano i numeri delle immatricolazioni annue in Italia, dove non si è andato mai sotto 1.200.000 circa di pezzi – anche in questi anni di crisi.

Ciò dimostra inoltre come alcune scelte strategiche dei marchi italiani in materia di prodotti (gamma limitata rispetto alla concorrenza) non si siano dimostrate valide; infatti il ricorso a questo appalto è stato provocato dalla cessazione della produzione del modello Fiat Bravo da parte del gruppo FCA, che pur candidandosi con un modello superiore come L’Alfa Romeo Giulietta, non è riuscito per soli 48 euro a vincere.

Tralasciando polemiche da tifosi o altre critiche, qualche dubbio sulla nuova Seat Leon è lecito, in particolare per quanto riguarda i test, sicuramente accurati ma forse non proprio realistici, con la vettura testata a percorrere 30.000 km ininterrottamente (escluso cambio equipaggio e rifornimenti carburante), ma non in situazioni estreme come quelle in cui si trovano ad operare normalmente le vetture, ovvero nel traffico, accelerate improvvise, inseguimenti su strade cittadine e non, asfaltate quanto sterrate, con buche e dossi, oltre al fatto che subiscono spesso anche degli incidenti, può non essere sufficiente.

Il chilometraggio a 30.000 km, dovrebbe essere corrispondere alla percorrenza media annua della singola vettura, infatti questa viene venduta con il pacchetto di manutenzione di 150.000 km o 6 anni, ma purtroppo queste percorrenze non vengono sempre rispettate a causa di un utilizzo maggiore che può portare anche a percorrere 60.000 km all’anno, riducendo il periodo di vita utile stimato e provocando una repentina mancanza di disponibilità del mezzo.

Un altro elemento che ha lasciato perplessi è il fatto che la Leon monti dei semplici cerchi in lamiera, come in origine montavano le Fiat Bravo, ma che in questo caso furono successivamente stati sostituiti con cerchi in lega, ritenuti più stabili e sicuri in ambito operativo. Ricordiamo in particolare che alcune autovetture Fiat Bravo erano state protagoniste di incidenti stradali, portando in alcune zone d’Italia al fermo operativo del mezzo. Come mai le Seat Leon non si è scelto di acquistarle con i cerchi in lega, per evitare un possibile ripetersi di questo episodio? Forse per risparmiare?

Un elemento da sottolineare è come la vettura sia perfettamente uguale sia per l’Arma dei Carabinieri che per la Polizia di Stato, questo perché si stanno costruendo le prime basi per la creazione del corpo unico di polizia.

Le prime autovetture sono state consegnate in Nord Italia, poi a Firenze sono giunte le prime Gazzelle, nel Lazio la prima Seat Leon della Polizia di Stato è stata consegnata a Viterbo.

In ogni caso, un vero giudizio potrà essere espresso solo dagli uomini e dalle donne che quotidianamente adoperano la vettura per la sicurezza di tutti noi cittadini.

di Giorgio Chiatti

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