Roma, strage di alberi annunciata. È davvero necessaria?

Il comune di Roma di fronte a scelte drastiche. In seguito all’incidente mortale di una ragazza ventenne in moto, che è caduta a causa delle radici affioranti di alberi sulla via Ostiense, alcuni dirigenti del Comune di Roma hanno annunciato come imminente un radicale abbattimento di alberi sulle strade della capitale. Ci chiediamo se questo è davvero necessario e se invece non sarebbe più logico fresare l’asfalto di quelle strade che ne hanno il manto sollevato dalle radici di alberi che affiorano sulla strada alterando la sicurezza della loro percorribilità.

Abbiamo quindi intervistato il prof. Carlo Consiglio, noto esponente del mondo ecologista, già professore ordinario di Zoologia presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza e presidente onorario della LAC, la Lega Abolizione della Caccia.

Professore, lei cosa ne pensa in merito alla notizia che il Comune di Roma vorrebbe abbattere 400 alberi le cui radici costituiscono un pericolo alla circolazione?       

Penso che si potrebbero tagliare solo le radici affioranti, e risparmiare gli alberi, che sono preziosi perché producono ossigeno e forniscono un supporto alla nidificazione degli uccelli.

Quali sono i tipi di alberature che sviluppano un apparato radicale di superficie? Cioè quali sono gli alberi le cui radici danneggiano maggiormente l’asfalto se piantumati in prossimità di strade o marciapiedi?                                    

Gli alberi che danneggiano di più l’asfalto sono i pini perché hanno apparato radicale superficiale. La maggior parte degli alberi non ha questo problema perché ha le radici a fittone, cioè verticale.

Se gli alberi venissero tagliati,  le loro radici che si trovano sotto l’asfalto si ridurrebbero di volume o invece resterebbero tali?

Se gli alberi venissero tagliati le radici morirebbero ma resterebbero sotto l’asfalto, a meno che venissero asportate.

Quindi la conclusione di questa nostra considerazione potrebbe essere quella di fresare le strade con radici sporgenti, rifare il manto stradale e lasciare in pace gli alberi che comunque sono un patrimonio per la collettività e che sono utilissimi a combattere l’inquinamento della città.

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