Roma scordata: elettrosmog da elettrodotti

In questa terza puntata di Roma scordata, la rubrica promossa da questo quotidiano in collaborazione con l’Associazione Robin-Hood, in difesa dei diritti di consumatori ed utenti, punta l’indice contro gli elettrodotti ancora presenti in città.

Questi mostruosi relitti del passato, veri dinosauri da archeologia industriale, tanto brutti quanto pericolosi, sono ancora presenti a Roma in zone densamente popolate.

Il primo (con queste foto allegate) attraversa Casalotti, la popolosa zona di Roma ovest nell’ ex 18° Municipio. Tralicci immensi sotto i quali le onde elettromagnetiche fanno da padrone, nuocendo alla salute e alle trasmissioni radiotelevisive e dei cellulari: portano energia elettrica ma i cui cavi dovrebbero essere interrati, come in tutte le altre zone della città, dove queste mastodontiche torri di ferro non esistono più da decenni.

In secondo si trova tra la zona Talenti, via Casal Boccone, via Casale di San Basilio, fino alla via Tiburtina, quindi attraversa una serie di quartieri immensi, tra l’ex 4° e l’ex 5° Municipio. Visivamente parlando sono un vero affronto all’estetica e all’arredo urbano ed andrebbero subito rimossi, mettendo sotto terra i cavi elettrici, seppure ad alta tensione. Di questi tralicci abbiamo le seguenti foto.

L’Associazione Robin-Hood chiede alla sindaca Raggi di farsi promotrice presso gli enti che gestiscono queste linee elettriche di studiare immediatamente un piano per rimuoverle e rendere più sicura e dignitosa la vita dei propri concittadini. In anni precedenti una analoga battaglia di Robin-Hood fu vinta nel Municipio ex 18, dove una analoga serie di tralicci attraversava via Gregorio XI. Ora le torri di acciaio sono state demolite e i cavi messi in cunicoli sotterranei, segno evidente che le proteste, quando le autorità hanno orecchie per ascoltare i cittadini, hanno a volte un felice risultato.

 

 

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