Rimbalzo consistente delle borse sulle aspettative di un accordo imminente sul superamento del fiscal cliff (aumento automatico delle tasse e tagli alla spesa dal 1 gennaio 2013) negli Stati Uniti e della crisi del debito greco in Europa.
Oggi alle 17,00 si incontrano i ministri delle finanze a Bruxelles per sbloccare la terza tranche di aiuti alla Grecia che ha chiesto una dilazione di due anni sugli obiettivi concordati con la troika costituita dalla UE (Unione Europea), FMI (Fondo Monetario Internazionale) e BCE (Banca Centrale Europea) che trova ancora resistenze dal FMI. Sembra che la soluzione possa essere trovata con una miscela di riduzione concordata dei tassi sul debito greco ed utilizzo delle plusvalenze realizzate dalla BCE sugli interventi sul mercato secondario dei titoli di stato greci.
Tuttavia non sarà possibile sbloccare oggi i fondi attesi dalla Grecia dovendo attendere il responso dei parlamenti dei virtuosi stati nordici; in realtà la Germania sta entrando in recessione e la Francia proprio oggi ha perso la AAA per la situazione difficile delle proprie finanze anche alla luce degli ultimi provvedimenti del governo di Hollande. Queste che sembrerebbero brutte notizie potrebbero invece aiutare l’Europa a trovare una strada meno incentrata sull’aumento delle tasse e su tagli alla spesa per la riduzione del debito.
Gli Stati Uniti, ha ragione, sono convinti che la riduzione del debito non possa essere realizzata senza la ripresa dell’economia e si stanno quindi concentrando su questa con stimoli sia di politica economica che monetaria. Sia i democratici che i repubblicani sono d’accordo nel rimuovere il vincolo temporale sui tagli automatici della spesa ed aumento delle tasse previsti dal c.d. fiscal cliff; chiaramente i repubblicani vorrebbero comunque prevedere un rientro del debito basato sui tagli alla spesa, mentre i democratici privilegiano l’aumento delle tasse e sull’accordo stanno cercando di attestarsi su posizioni di forza per poi portare dei risultati in questo senso. Tuttavia nessuno pensa che questo rientro possa essere varato nell’immediato, pena l’arrivo di una recessione severa per una economia che, nonostante gli stimoli di politica economica e monetaria, fa fatica a creare e mantenere posti di lavoro. Fino ad oggi gli stimoli hanno comunque sostenuto in modo consistente il valore dei beni reali con la ripresa del mercato immobiliare e delle borse.
Da ultimo non si deve trascurare l’effetto di tutto questo sulla pace sociale e la convivenza civile di democrazie che sono messe a dura prova dalla situazione economica e finanziaria che stiamo vivendo in Europa. Trovare una strada diversa che comunque metta seriamente al centro dell’agenda la creazione di posti di lavoro in Europa sta diventando un obbiettivo che riguarda anche l’ordine pubblico.
di Renzo Moretti
Presidente GWA
foto: felipechaves.com
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