Liberalizzazione reti senza fili; ma si teme per la sicurezza

Il Ministro dell’Interno Maroni, tiene fede rispetto a quanto promesso, e in Consiglio dei Ministri presenta l’attesa liberalizzazione delle reti WiFi come parte di un nuovo pacchetto sicurezza. Gran soddisfazione da parte degli esercenti svincolati cosi dall’obbligo di registrazione  per il libero accesso alle reti senza fili. Decadute dunque le prescrizioni in vigore dal 2005 e conosciute come “decreto Pisanu” che, pur adottate per ostacolare le attività terroristiche e criminali, si erano tradotte in un carico insostenibile per l’IT italiano. Ora l’importante è predisporre un sistema che consenta comunque di riconoscere e tracciare chi si aggancia ad una rete pubblica libera. Per il Vicinale la soluzione prospettata poggia sull’autenticazione tramite SMS. La giusta via di mezzo, secondo Maroni, per conciliare le esigenze di libertà individuale con quelle della sicurezza utilizzando il mezzo tecnologico. Ad essere scettico però su tale possibilità è il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che così commenta la liberalizzazione delle resti senza fili: “non poter identificare chi utilizza le reti internet WiFi, significa dare via libera a tutta una serie di reati che vanno dal terrorismo, alla pedofilia, alla criminalità organizzata, per evidenti impossibilità di identificare i soggetti che commettono tali reati. Credo che un problema di sicurezza pubblica debba prevalere su ragioni private ed economiche”.

 di Redazione

Foto: pierani.files.wordpress.com

 

 

 

 

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