L’evoluzione della musica classica dal vivo 

musica classica
 

Quando oggi pensiamo ad un concerto di musica classica, viene in mente un grande solista in frac che siede al pianoforte al centro di un grande palcoscenico, oppure un’orchestra fatta di uomini e donne tutti vestiti rigorosamente di nero, che, entrati silenziosamente in scena, accordano gli strumenti e iniziano a suonare al gesto del direttore. Quasi mai questo rito viene modificato, in un concerto tutto è concentrato sull’ascolto dei suoni: di solito, non sono presenti effetti visivi, né interventi parlati che possano interferire con la fruizione della musica.

Negli ultimi anni, però, le cose stanno cambiando. Il pubblico tradizionale ha un’età media sempre più alta, e molte istituzioni cercano di attrarre nuovi pubblici e nuove generazioni di ascoltatori anche puntando sul rinnovamento delle forme in cui la musica viene presentata.

A ben vedere, l’ascolto dal vivo è in ogni caso influenzato dagli altri sensi: ciò che noi vediamo (luci, colori) e sentiamo in sala durante l’ascolto certamente influenza la nostra percezione. Lo sanno bene anche gli architetti, che sempre più spesso includono accurati progetti acustici e di light design nel progettare nuovi locali, in base alla destinazione d’uso e agli obiettivi del committente.

Tornando alla musica, quindi, è interessante notare come ultimamente la ricerca di sinestesie, di percezioni intersensoriali, sia sempre più presente anche nelle performance di musica classica. La tecnologia, peraltro, è sempre più integrata nelle nostre vite, e spesso anche in una sala da concerto c’è chi non riesce a fare a meno di ascoltare e vedere il concerto tramite il telefonino, magari per filmare (spesso clandestinamente) e condividere quei momenti sui social media.

Chi volesse avere un saggio di quanto anche la musica classica possa interagire con i format multimediali e con le nuove tecnologie troverà molti spunti visitando Cremona Musica, la grande manifestazione espositiva che si svolge a Cremona dal 28 al 30 settembre prossimo.

Nella sala “Digital Space” all’interno del polo fieristico di Cremona, venerdì 28 settembre saranno infatti presentati vari progetti innovativi che associano alle performance musicale l’uso di tecnologie digitali e ulteriori stimoli sensoriali: è il caso del concerto multisensoriale con profumi, luci e suoni (anche elettronici) proposto dal pianista Antonio Artese, oppure della performance del violinista Marat Bisengaliev, che farà uso di particolari occhiali digitali Epson per leggere le partiture direttamente nelle lenti degli occhiali.

Sempre a Cremona Musica, sabato 29 settembre a piazza Duomo avrà luogo l’innovativo “Silent WIFi Concert”; in cui il pianista Andrea Vizzini e la violinista Isabel Gallego si esibiranno su pianoforte e violino Yamaha collegati elettronicamente, via WIFi, a 500 cuffie che saranno distribuite agli ascoltatori: i quali potranno quindi godere dell’ascolto in forma “privata”, attraverso le cuffie, con la libertà di potere passeggiare nella piazza, accompagnati dall’ascolto in cuffia.

In questi casi, viene da chiedersi come si stia modificando anche il concetto di “musica dal vivo”: l’ascolto tramite filtri elettronici, come cuffie o sistemi di elaborazione del suono in tempo reale, rappresenta una nuova forma di fruizione dell’evento musicale, ridefinendo i confini, sempre più labili, tra “live” e “registrato”. E, d’altro canto, le sempre più frequenti dirette web di concerti dal vivo contribuiscono a rendere sempre più sfaccettate le possibilità di ascoltare e relazionarsi con l’ascolto della musica in tempo reale.

Sempre a Cremona, abbiamo già visto lo scorso anno un curioso robot-pianistaTeoTronico, che sta avendo grande successo anche in Cina, e che minaccia una sua supremazia su quelli che lui definisce “gli obsoleti pianisti umani”. Sarà vero? Forse è presto per allarmarsi, ma rimane il fatto che l’esperienza di condivisione musicale dal vivo, analogica e senza filtri elettronici sarà sempre più un’esperienza di lusso, da “degustare” con la massima concentrazione e intensità.

Foto di Pexels da Pixabay

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