Nel terzo giorno, metteremo a nudo gli avari nelle loro forme più svariate non solo materiali.
Chi non ricorda il divertentissimo film tratto dall’opera di Moliere in cui il grande Alberto Sordi impersonava l’avaro? Con quel film abbiamo tutti fatto pace con la figura di chi ha scarsa propensione a donare ciò che possiede.
Viene da osservare che nel parlare di avarizia la prospettiva prevalente è sempre materiale: l’avaro, anche secondo la morale cattolica e perbenista, è colui che tiene troppo in considerazione il denaro e i beni materiali al punto di farne il centro dei propri pensieri e non volerli dividere con chi è nel bisogno.
Ma si può essere avari nei sentimenti e nelle parole, e la cosa è ben più grave dal punto di vista umano e sociale. Il vero avaro è colui che non condivide la propria interiorità, colui che non si concede. Per il grande Freud il seme dell’avarizia nasce nei primi anni dello sviluppo del bambino, quando impara a controllare gli stimoli fisiologici.
Ecco alcune tecniche di sopravvivenze per combattere un amico/collega avaro:
- invitarlo a bere caffè ma poi accorgersi di aver dimenticato il portafoglio
- esibire un pezzo da 100€ per pagare due acque minerali
- in caso di cena “ognuno porta qualcosa” specificare sempre cosa deve portare lui
- spiegargli che pagare “alla romana” non significa che ognuno paga quello che ha mangiato ma che il conto totale si divide per il numero dei presenti!
Certo però che se “i diamanti sono i migliori amici delle donne”, gli uomini avari non faranno molta strada in termini di seduzione… diffidiamo donne!
di Patrizia Calamia
Sempre più stimolante, questa rassegna dedicata ai 7 vizi capitali, tanto che ormai me ne sta suscitando un ottavo: l’impazienza (per la puntata successiva).
Povero avaro? Non un ossimoro, ma una tragica (per lui) realtà: dopo aver letto Erich Fromm si è convinto di aver scelto l’essere (ricco), ma invece si trova condannato all’avere (soprattutto paura di dare).
Unica consolazione per la sua gretta meschinità, uno dei tanti aforismi dell’immenso Ennio Flaiano: l’avarizia è la forma più sensuale di castità. Se si ferma alla superficie, può addirittura illudersi di considerarlo un elogio al suo vizio …