La situazione in Egitto dopo 12 giorni

Siamo oggi nella dodicesima giornata di rivoluzione in Egitto e ancora una volta i manifestanti hanno sfidato il coprifuoco ( previsto per le 19 e prolungato fino alle 6 del mattino) a piazza Tahrir e ad Alessandria. Le proteste sono state per lo più pacifiche, ma le televisioni egiziane hanno svelato che all’alba la polizia ha sparato in piazza sui manifestanti. Durante la notte c’è stato anche l’esplosione di un gasdotto presso Al Arish, nel Sinai egiziano. La struttura collega Egitto e Giordania e porta il gas ad Israele; questo tratto è stato interrotto per evitare altre perdite e altri incendi come quello colossale verificatosi questa notte, che per fortuna non ha fatto vittime. È stata riportata oggi anche la notizia di un attentato sventato ai danni del vicepresidente egiziano Suleiman. In seguito alla ufficializzazione, da parte delle autorità finanziarie egiziane, della notizia che domani saranno riaperte parzialmente le banche e la Borsa per riprendere le rispettive attività, il presidente Mubarak ha convocato una riunione con il primo ministro e i ministri dell’economia ( del Petrolio, del Commercio, dell’Industria,  delle Finanze, della Solidarietà Sociale e della Banca Centrale Egiziana). L’incontro si è svolto presso il palazzo presidenziale. Mentre Mubarak è impegnato a tener fronte alla situazione che si è scatenata nel suo paese, il presidente Obama non resta a guardare e, secondo il New York Times, starebbe trattando con i vertici militari e civili egiziani per allontanare Mubarak dal potere, senza far decadere subito la sua presidenza. Tra le soluzioni proposte ci sarebbe, secondo il NY Times, mandarlo in Germania dove abitualmente il presidente fa un controllo medico, oppure “esiliarlo” in patria, nella sua residenza di Sharm el Sheik.

di Redazione

Foto: ilmediterraneo.it

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