La “Rievocazione del passaggio della guerra a Coreno Ausonio” per mantenere vivo il ricordo

pietro nissiMedaglia d’argento al merito civile, Coreno Ausionio e i suoi abitanti hanno dimostrato durante la Seconda Guerra Mondiale coraggio e attaccamento alla propria terra. 

Coreno Ausonio è un piccolo centro in provincia di Frosinone a metà strada tra le località turistiche di Scauri, Formia, Gaeta e quelle storiche di Cassino e Montecassino.

Dal 15 maggio 1994 ogni anno si tiene la “Marcia della Pace”, l’appuntamento annuale per arrivare al monumento sul Colle di Marinaranne, in località Grisano, teatro di sanguinosi scontri tra gli alleati e le truppe nemiche, per celebrare poi la Santa Messa, in ricordo dei tragici avvenimenti.

Quest’anno per la seconda volta si è celebrata la memoria del “71° Anniversario del passaggio della guerra a Coreno Ausonio” con la rievocazione dello sfondamento della Linea Gustav, per raccontare l’insediamento dei tedeschi e di come si sono sviluppate le vicende dall’8 settembre 1943 fino al 14 maggio 1944.

pietro nissi 4La manifestazione, unica nel suo genere in Italia, ha visto la partecipazione di almeno 60 “reenactors” (dall’inglese “reenactment”, ossia “rimessa in vigore), appassionati ed esperti della storia della Seconda Guerra Mondiale provenienti da tutta Italia e di tutte le età e riuniti in varie associazioni senza scopo di lucro con il solo obiettivo che nessuno dimentichi il coraggio di questo piccolo grande paese. Tra i figuranti civili soprattutto anziani, tra cui alcuni che all’epoca dei fatti erano bambini e hanno vissuto in prima persona gli avvenimenti storici.

ugo pesceL’evento è stato organizzato dall’associazione Italian Front Reenactment con il supporto logistico ed economico del Comune di Coreno Ausonio e di alcuni sponsor locali, che hanno contribuito alla pianificazione e al trasporto logistico dei mezzi per la rievocazione.

Si è articolato in 5 scene sulla base delle testimonianze orali degli anziani raccolte dagli organizzatori e di attenti studi per il corretto inquadramento storico.

“Tutte le scene ricreate sono il frutto di racconti e testimonianze, riprodotte negli stessi luoghi in cui sono successe” spiega Gabriel Ruggiero, uno degli organizzatori. Nel dettaglio si sono rievocate le seguenti scene:

  1. Arrivo dei tedeschi in paese
  2. Liberatori? Violenze dei marocchini
  3. Rastrellamento del paese da parte dei tedeschi
  4. Sfondamento Linea Gustav
  5. Eccidio della Matthia da parte dei tedeschi

Mappa-bellicaLa Linea Gustav, che attraversava le montagne corenesi, fu utilizzata dalle truppe tedesche per contrastare la “facile” avanzata dell’esercito alleato. Un’ordinanza del Comando germanico nell’ottobre 1943 impose lo sgombro dal paese della popolazione civile, mettendo anche a disposizione i mezzi di trasporto per il trasferimento a nord di Roma. Fu in questa occasione che la popolazione di Coreno dimostrò il suo primo atto di coraggio e di attaccamento al proprio paese, rifiutando in massa di salire sui camion e rifugiandosi invece in montagna.

La reazione tedesca non si fece attendere, e nei giorni successivi, ci furono i primi rastrellamenti che interessarono non soltanto gli uomini da deportare nelle fabbriche belliche in Germania o al fronte a scavare trincee e trasportare con i muli il “rancio” per i soldati che veniva preparato nelle cucine da campo all’interno dell’abitato, ma anche donne e bambini . E ciò è accaduto in varie riprese, negli otto mesi di occupazione, con l’aggiunta di razzie “spoliative” anche per privare i rifugiati del sostentamento e costringerli così a lasciare le montagne per fame. Otto mesi in cui la popolazione ha attuato una forte resistenza passiva, soprattutto ad opera delle donne rimaste sole a combattere una guerra su due fronti, quello dei “nemici” tedeschi, con cui la popolazione ha avuto momenti alternati di pace e guerra, e quello dei “liberatori” alleati, che hanno compiuto razzie e violenze sulla popolazione al pari delle truppe tedesche, come testimoniato dalla Carta Bianca di Juin.

I mesi trascorsi in montagna sono stati segnati da centinaia di episodi di sofferenze, ferocia persecuzione da parte delle truppe occupanti, eccidi come quello della “Matthia” e di “Vallauria” e  successivamente al 14 maggio, giorno in cui il paese è stato ”liberato”, il tragico impatto con le truppe marocchine.

11271943_10206847752456188_2049547216_nCitiamo solo alcuni numeri per capire quanto questo piccolo paesino sia stato colpito dal conflitto mondiale: 173 tra morti e dispersi di cui 18 caduti e dispersi in guerra, 64 profughi deceduti o dispersi, 29 deceduti per esplosione di mine, 2 deceduti per causa incerta, 37 deceduti a causa di bombardamenti, 23 civili uccisi da soldati,. Per non parlare dei profughi: 666 persone sono state profughe nei territori occupati dai tedeschi, 458 persone hanno attraversato il fronte verso sud raggiungendo le zone liberate e 86 sono i reduci di guerra.

Ed è proprio di pochi giorni fa, alla vigilia dell’anniversario, l’eccezionale ritrovamento dei resti di un soldato di nazionalità tedesca sulle montagne di Coreno Ausonio, in località Marinaranne.

La commozione generale della gente durante la manifestazione è stata forte nel vedere in scena i vecchi racconti di nonni, genitori e parenti. Sembra proprio che Coreno Ausonio ce l’abbia nel sangue la storia che è passata in quei territori non senza ferite. Ed è importante che questi ricordi rimangano vivi nella memoria e nelle future generazioni.

11010001_10205369659974420_4394509215823493171_n“Quando una persona si trova faccia a faccia con la drammatica esperienza storica, quindi non leggendola in un libro o vedendola in un film, abbatte la distanza con la storia. Questo suscita in lui emozioni e gli fa ritrovare se stesso” afferma Roberto Ruggiero, uno degli organizzatori e ideatori della rievocazione che ringrazio per la preziosa collaborazione, ispirazione e fonte documentaria per la realizzazione di questo articolo.

Foto: Ugo Pesce, Michele Costanzo e Pietro Nissi

Pagina Facebook: Coreno in guerra

di Arianna Orlando

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