La moda del manganello non tramonta mai

I manifestanti aquilani e gli operai milanesi hanno recentemente saggiato il duro sapore del manganello. Caspita, il manganello è nuovamente di moda! E allora, io che sono una fashion addicted decido di approfondire l’argomento anche perché, giusto ieri, ricorreva il triste episodio della morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova. E mi pare doveroso fare alcune considerazioni. Manganello deriva dal francese “mangonneau”: strumento da guerra per scagliare. Ecco… per scagliare, non da scagliare. E già qui la cosa stona. Manganello o sfollagente: arma contundente da difesa. Ma come, mi dico io… le forze dell’ordine hanno usato i manganelli durante cortei pacifici, scagliandoli addosso a manifestanti disarmati: altro che difesa, questo è un attacco in piena regola. I fattacci di Genova quindi non hanno insegnato proprio nulla… tanto più che le recenti sentenze danno ragione ai manifestanti. Il G8 di Genova ha segnato una svolta nel concetto di Ordine Pubblico: ha avvallato l’idea che il cittadino che manifesta possa essere un NEMICO e peggio ancora pure un ERETICO, qualora manifesti la sua ostilità alla classe politica dominante. E come accadeva già ai tempi dell’Inquisizione, l’eretico viene eliminato perché indegno. Infatti i comportamenti delle Forze dell’Ordine hanno sempre più regole simili a quelle d’ingaggio nel caso di guerra. Lo spiega bene un articolo comparso sul Corriere della Sera il 7 giugno 2001, che parla dei campi di addestramento cui partecipano i nostri militari: ”Centinaia o migliaia che siano, parte dei carabinieri che si stanno addestrando potrebbe trovarsi a Saint-Astier, nella regione della Dordogna, dove sorge il modernissimo centro di addestramento della gendarmeria francese. Un luogo unico nel suo genere in Europa, dove tutte le forze di polizia a ordinamento militare fanno a gara per andare a seguire i durissimi corsi. Per alcune missioni all’estero anche i carabinieri sono transitati da questi 148 ettari di terreno collinoso dov’è ricostruita, come in un set cinematografico, una vera e propria città. Fra negozi, piazze e stradine – in un contesto simile a quello di un qualsiasi centro occidentale – vengono sperimentate tecniche di guerriglia urbana, viene affinato l’uso di lacrimogeni, ci si prepara a reagire all’uso di bombe a mano. Secondo una tecnica organizzativa consolidata, gli agenti da addestrare simulano di essere manifestanti, con tanto di fazzoletti al collo e caschi in testa. Tutti agenti, di diverse nazioni, per settimane gli uni contro gli altri, ad apprendere l’arte della guerriglia.”  Approfondendo le mie ricerche sulla moda del manganello  trovo una bella immaginetta, un po’ inquietante a dire il vero, della Madonna del Manganello: è una rappresentazione iconografica della Madonna cristiana, che non ha mai ottenuto un riconoscimento ecclesiastico ufficiale, diffusa a Vibo Valentia negli anni del fascismo. Il retro di questi santini serviva a divulgare le numerose “preghiere per il Duce”  composte in quegli anni. Una, scritta da Asvero Gravelli (giornalista del regime, fascista e direttore del mensile Antieuropa) recita così:

“[…]  Manganello, Manganello,
che rischiari ogni cervello,
sempre tu sarai sol quello
che il fascista adorerà.”

Ecco svelato il mistero:  le nostre Forze dell’Ordine ci prendono a manganellate per il nostro bene, per rischiarare i nostri cervelli! Poco importa che dovrebbero difenderci e garantirci sicurezza, poco importa che dovremmo ancora vivere in un paese dove vige la libertà di espressione. Insomma,  dovremmo essere grati a costoro che illuminano le nostre menti. E che ci liberano dagli eretici oppositori. E’ proprio vero… la storia si ripete sempre… ma noi uomini non impariamo mai. Accadrà un’altra Genova? Si spargerà ancora sangue? Mi auguro sinceramente di no. In verità sono davvero grata ai moltissimi uomini e donne che quotidianamente s’impegnano con abnegazione per  difendere la nostra libertà e garantirci la sicurezza. E sono quelli, tanti, che sulle fondine mettono un doppio giro di nastro adesivo, proprio perché sanno bene che se mai dovessero arrivare ad estrarre l’arma d’ordinanza sarebbe poi pressoché inevitabile usarla. Ma non sarà forse il caso di imparare dal passato  ed impegnarsi tutti a costruire una nuova società basata sul rispetto reciproco e sulla legalità,  al di là del credo religioso e del colore politico? Mi sa che dovremo ancora attendere, purtroppo.

Daniela Leonardi  

 Foto: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Madonna_manganello.jpg

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