La gola, una delle cose belle della vita

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Alle soglie del week end arrivano le gioie della tavola! Credo che oramai sia chiaro che questa disamina dei vizi non ha l’obiettivo di indurre sensi di colpa bensì invita all’indulgenza verso se stessi e verso gli altri.
“Le cose belle della vita o sono illegali, o sono immorali o fanno ingrassare.”. Una massima acutissima e tristissima nei suoi contenuti profondi. Significa che l’etica predominante, almeno in occidente, è l’etica della privazione.
Ma perché dovremmo privarci di ciò che ci fa star bene? Siamo proprio sicuri che ci sarà da qualche parte qualcuno che gioirà della nostra capacità di soffrire? Senza scadere in falsi moralismi o addentrarci in osservazioni blasfeme, potremmo dire che se siamo stati capaci di inventare degli intingoli con cui deliziare le nostre papille gustative che, osserviamo, esistono anche per quello, può apparire naturale goderne.
L’utilizzo del cibo come oggetto del piacere è indiscutibilmente riconosciuto nella letteratura di tutti i tempi e, in psicologia, Freud fu il primo a stabilire una forte connessione tra cibo e sesso, quando parlando di pulsioni, affermò che è insito nella natura umana la volontà di auto conservarsi.
Certo sarebbe opportuno chiedersi se si sta utilizzando il cibo come classico elemento atto a nutrire, oppure come sostituto di altre necessità, che possono andare dalla semplice affettività, alla sessualità, all’accettazione di sé ma, senza troppe complicazioni, difronte ad una bella pizza con bufala e pomodorini, chi ha voglia di porsi tutte queste domane??
Buon appetito e ne parliamo più tardi… davanti ad una coppa di gelato!
di Patrizia Calamia

foto: pianetadonna.it

1 risposta

  1. A' nvidiosi

    Sacrosanto, rivalutare il (presunto) vizio della gola. Forse non tutti sanno che Eva venne cacciata dall’Eden (il Paradiso terrestre, intendo, non il cinema) non già per aver addentato la mela, bensì per non averla finita! Il vero peccato mortale, infatti, sta nello sprecare il cibo o non goderne abbastanza, anche se è meglio prestare attenzione a ciò che si mangia, evitando di applicare alla lettera il celebre aforisma di Marcello Marchesi: “mangiate escrementi, milioni di mosche non possono sbagliare”.

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