Il viaggio di una stella, il nuovo libro di Susanna Trippa

il-viaggio-di-una-stellaAvventure da Indiana Jones sullo sfondo dell’enorme impero incaico nel romanzo storico/epico Il viaggio di una stella, ispirato però anche dal tema di una rivoluzione interiore individuale, ideale obiettivo per un’evoluzione vera.

Il 25 dicembre di un altro Natale, il terribile rito della capacocha attende, a Cuzco, le processioni dei fanciulli per il sacrificio. I giovanissimi Coyllur e Huantàr riusciranno a salvarsi? La domanda s’intreccia ad altre. E alla fine arriveranno anche le risposte.

Riflessioni particolari, al riguardo, che possono interessare anche il momento presente:

1 – AYNI, presso le popolazioni andine, era un vero e proprio principio morale; tutti lo praticavano e vivevano in armonia, con l’aiuto reciproco nella vita terrena e senza spezzare il filo che li legava a dei ed antenati; lo stesso senso di responsabilità era simboleggiato da un piccolo fardello caricato sulle spalle persino di un bambino. Voleva dire sentirsi responsabili di se stessi, degli altri e delle vite future. Sempre valido principio morale che significa: ad ogni azione segue un effetto in questa o in un’altra vita.

2 – Quando sparisce l’AYNI, ordine armonioso, il potere reagisce con l’illusione del controllo e i giovani sono sacrificati. Il che ci ricorda qualcosa della nostra società attuale quando, mentre “il grande esercito di Allah e i loro fanciulli kamikaze” assediano l’occidente, i nostri giovani sono “sbattuti qua e là, adescati senza posa da specchietti che cambiano posizione. Disastrati… senza più riferimenti credibili. Mentre i grandi della terra – coloro che guidano, che governano –s’illudono di riuscire ad imbrigliare la natura e controllare corpi e anime. L’illusione del controllo porta disperazione e lutti.”

Il viaggio di una stella* come una parabola dunque. Un invito a guardare il passato, riandare alle antiche pietre, perché non è un cammino inutile. Possiamo osservare, capire, imparare. E riportare qui, nel nostro presente, granelli infinitesimali di terra e sabbia, che morti non sono ma specchi di quanto è in noi. Utili a meglio vedere e sentire. Il mondo è lo specchio di ciò che siamo. Ora sappiamo di poter modificare la realtà con quanto di puro e buono viene dal cuore. E allora facciamolo funzionare questo nostro cuore, questo nostro muscolo così potente e saggio.             Forse… forse… ci aiuterà a volare!

susanna-trippaSusanna Trippa nasce il 28 ottobre 1949, a Bologna, e là si laurea in Lettere moderne e Storia dell’Arte. Si trasferisce a Bergamo nel 1977, dove lavora prima come insegnante poi nel settore pubblicitario.

Da quasi vent’anni vive in Valcavallina, con famiglia ed animali, nella casetta che ha dato nome e immagine al suo primo libro I racconti di CasaLuet (2008) Una fitta rete di racconti, sogni e magia.

Il racconto Pane e cinema ha ricevuto il 1° premio AlberoAndronico “Cinecittà – l’occhio del cinema sulla città” (2009).

Nel dicembre 2013 esce il suo romanzo autobiografico Come cambia lo sguardo, un percorso di vita, da bambina a donna, dai primi anni ’50 a quelli “di piombo” ( *Pupi Avati regista Racconto autobiografico asciutto e onesto *Roberto Pazzi scrittore E così una storia diventa cifra e metafora universale *Alberto Gozzi drammaturgo La semplicità è una faccenda terribilmente complicata ma a te riesce benissimo).

Il romanzo epico/fantasy Il viaggio di una stella (giugno 2015) è il suo ultimo pubblicato.

di Redazione

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