Il ritorno della Valanga azzurra

Si sono conclusi i mondiali di sci alpino a Garmisch-Partenkirchen. Una missione trionfale per la spedizione azzurra,tornata dalla Germania forte di ben sei medaglie ma soprattutto di certezze ricercate da anni in palcoscenici tanto prestigiosi. Il mondiale tedesco è stato vinto dall’Austria come da pronostico. Non c’è da stupirsi dato che il “Wunder Team” sia da sempre la punta di diamante di uno stato che ha nello sci alpino il suo sport nazionale. Ad uscire con le ossa rotte dalla manifestazione è stata senza dubbio la Svizzera,delusa dalla Gut e da uno spento Zurbriggen, il cui onore è stato tenuto a galla dall’eroico Cuche che ha partecipato nonostante il braccio sinistro fratturato, vincendo uno splendido argento in discesa libera. Di pari passo allo squadrone rosso-crociato,torna(anzi resta)a casa malconcio il team ospitante. Neureuther non è quello dei fasti migliori,la Riesch è sembrata appagata dalla coppa del mondo quasi in bacheca e i gregari non sono stati all’altezza. E’ stato un mondiale strano quello tedesco, privo degli acuti dei grandi protagonisti annunciati alla vigilia: Maria Riesch deve accontentarsi di due bronzi,lasciando l’amaro in bocca a un pubblico di casa che non ha potuto festeggiare nemmeno un oro; la Vonn porta a casa solo un argento e peggio di lei fa Ivica Kostelic che,da leader indiscusso di coppa del mondo,agguanta un misero bronzo in superG. Per alcune compagini mortificate ce n’è una che sembra aver ritrovato il vecchio smalto,quella italiana. Il classico entusiasmo nostrano ci porta ad esaltare un orgoglio troppo spesso nascosto di recente. L’oro in superG di Innerhofer della prima giornata ha aperto le danze ad altre magnifiche prestazioni condite da due medaglie (argento e bronzo) dello stesso alto-atesino in discesa e supercombinata, dove il trionfo tricolore è stato completato dal podio di un rinato Peter Fill. Gli altri metalli sono l’argento dell’esordiente Federica Brignone nel gigante femminile e,dulcis in fundo,il bronzo del veterano Moelgg nello slalom maschile della giornata conclusiva. Le poche note dolenti sono giunte dai gigantisti in crisi nera e da un settore femminile in netta sofferenza rispetto a quello degli uomini. Dopo parecchio tempo l’Italia torna a far sentire il suo peso in un grande appuntamento, e lo fa mostrando al mondo che la voglia,la determinazione e il cuore non mancano mai.

Daniele Conti

Foto: studio1.it

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