Il No dell’amministrazione alle riprese di Scampia

QUARTIERE DI SCAMPIA: LE VELE 001È polemica sulla decisione del presidente della Municipalità di Scampia, a Napoli, Angelo Pisani di negare “qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio”.

La richiesta era stata avanzata da Catteleya che insieme a Fandango vorrebbe realizzare una fiction per Sky sulla falsariga del film di successo di Garrone “Gomorra” ispirato all’omonimo libro di Saviano. La Municipalità è venuta a conoscenza della cosa in seguito alla richiesta del titolare di un bar che chiedeva l’autorizzazione per lavori di ristrutturazione visto che la produzione voleva far saltare in aria il bar e riprendere l’esplosione.

Secondo Angelo Pisano: “È ora di dire basta allo sfruttamento strumentale di Napoli e in particolare di questo quartiere. Enfatizzare sempre e soltanto le cose negative, che naturalmente ci sono, è innegabile, non risolve nulla anzi peggiora i problemi e conferma il marchio d’infamia che suo malgrado Scampia si tira addosso. E questo – prosegue – nonostante ci siano tante realtà positive di cui non si parla mai. Su 120mila abitanti almeno 199mila sono persone oneste e perbene”,  questo il motivo per il quale è stata negata l’occupazione del suolo per le riprese.

La posizione è stata sostenuta anche dal sindaco di Napoli, De Magistris, che su Facebook scrive: “Non appartiene a questa amministrazione il diniego di autorizzazioni che riguardano le varie attività culturali e comunicative ma siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, anche sul piano dell’immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra in lotta, come se a Scampia non esistesse altro al di fuori delle piazze di spaccio e della faida dei clan”.

Il produttore di Cattleya, Riccardo Tozzi, si dice stupito dalla decisione: “Ci sorprende molto il no del presidente della Municipalità. Non c’è una identificazione così precisa di Scampia, che nell’ambito della serie rappresenterà al massimo un 5%. C’è una grande varietà di ambienti e situazioni ma la cosa più importante è che la serie è quanto di più lontano dalla rappresentazione positiva della camorra, anzi da nel racconto grandissimo spazio a quei personaggi positivi del territorio che sono le altre figure del mondo di Saviano, quelli che lottano per cambiare le cose”.

Forte la polemica di Saviano contro la decisione di Pisano, dalle pagine di Repubblica infatti Saviano scrive: “Ecco cosa accade quando la politica è inadeguata: preferisce bloccare il racconto. Quando nulla cambia, per incapacità di gestione, allora è meglio che gli organi di stampa, che le penne degli scrittori e le telecamere dei registi restino silenti, spente, ferme, immobili. E se invece lavorano, e se invece si muovono, meglio far passare la solita incredibile “verità” costruita ad arte: speculate su un male, speculate sulla sofferenza. In attesa che il potere trovi il modo di giustificare la propria inadeguatezza. In attesa che il potere politico locale trovi il modo giusto per raccontare ciò che accade. Per raccontare se stesso. Come al Nord non c’era criminalità, ora anche da Scampia è stata miracolosamente debellata. O meglio, bisogna raccontarla come gli amministratori chiedono, altrimenti è speculazione.”

di Redazione

foto: cantodelramingo.altervista.org

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