Il misterioso segreto nascosto dentro ai “sigilli”

Quella dei sigilli è una storia molto antica, che secondo gli archeologi si può datare al VII millennio o agli inizi del IV secolo A.c in Anatolia, in Mesopotamia, nell’Iran, dove sono stati rinvenuti i primi reperti.

I sigilli furono dunque i primi segni grafici utilizzati dall’uomo per trasmettere le proprie idee ed i messaggi.

Da allora l’uso dei sigilli si è diffuso attraverso numerose civiltà.

Il termine

La parola “sigillo” deriva dal latino signum, un segno, ed è anche la radice di sigillum, sigillo, appunto. 

Le origini

Dagli inizi della nostra era alla fine del Medioevo, dal Corpus di Giustiniano alle Decretali dei Papi, per arrivare al codice de Las Partidas del Re di Castiglia Alfonso il Saggio, il sigillo rappresentava una sorta di marchio di proprietà nei sequestri giudiziari o attestava l’autenticità di testamenti ed altri documenti scritti, aveva dunque una valenza strettamente “giuridica”.

Successivamente ebbe un valore diplomatico ed iconografico, fino ad assumere un valore di riconoscimento vero e proprio: insomma un antenato della moderna carta di identità.

Importanza

Il sigillo dell’imperatore serviva a convalidare i documenti relativi agli affari di Stato, dava forza alle sue volontà pubbliche e private. 

Ma il sigillo era in uso anche fra le classi agiate, commercianti, artisti, ecc.  

Naturalmente il valore aggiunto del sigillo acquistava tanto maggiore rilievo quanto più elevata era la posizione sociale del titolare.

Cosa sono, dunque, i sigilli? Come possiamo classificarli

I sigilli avevano un evidente carattere strumentale: servivano per veicolare messaggi di ogni genere, che sono poi stati plasmati in maniera differente dalle varie culture e società.

Caratteristiche

Un sigillo, per essere riconosciuto tale, doveva possedere determinati requisiti formali: dimensione, forma, materia.

Le pintaderas

Agli albori di molte civiltà si utilizzavano degli oggetti che gli archeologi chiamano pintaderas, piccoli utensili di pietra, ceramica, legno, osso, con i quali si lasciava una traccia, in rilievo o colorata, da applicare ad  una superficie adatta. 

La custodia della matrice

Le pintaderas non erano però ancora sigilli, come li conosciamo noi. Avevano infatti più che altro una funzione ornamentale.

Perché fossero dei sigilli occorreva l’aggiunta di un elemento “mentale” , intenzionale: ovvero la volontà di affidare ad un oggetto una finalità ben precisa.

La matrice veniva custodita gelosamente e poteva essere adoperata solo dal suo possessore, perché il marchio che tale matrice produceva dimostrava la volontà di farne uso.

Essa veniva chiusa in un’arca con varie serrature, le cui chiavi erano in possesso di diverse persone, che per prelevare la matrice e sigillare dovevano essere concordi.

1) La prima applicazione del sigillo era quella di garantire la chiusura.

La nozione di sigillo è perciò vicina a quella di segreto

2) garantire l’autenticità di un testo

3) sottoscrivere un atto

4) La personalizzazione del sigillo

Cosa contenevano i sigilli?

I sigilli potevano contenere il nome della persona o dello studio, una frase di buon auspicio, un animale zodiacale oppure una collezione di differenti simboli.

Per tradizione l’inchiostro utilizzato era sempre di colore rosso.

I sigilli dei Templari

Anche i funzionari dell’Ordine dei Templari utilizzavano i sigilli per convalidare i documenti.

Il sigillo equivaleva infatti alla moderna firma e conferiva autenticità ad un documento, In un periodo storico in cui la maggioranza delle persone era analfabeta.

Sigilli ed esoterismo 

A livello esoterico i sigilli venivano utilizzati per diversi scopi e venivano spesso disegnati su talismani, bastoni, bacchette, pentacoli, inscritti sugli abiti durante un rituale o addirittura sui terreni.

In questo caso, rappresentavano uno strumento per effettuare cambiamenti conformemente con la propria volontà.

Pratica

La creazione di un sigillo “esoterico” consta di due step : la costruzione e il caricamento. Nel primo, il sigillo viene progettato, disegnato e creato come oggetto fisico. Nel secondo, viene caricato energicamente e fatto vivere.

Fase di costruzione

Come prima cosa si definisce il proprio desiderio in una sola frase ben precisa (non deve essere vaga).

Ad esempio: “Voglio avere successo”Voglio incontrare l’amore” ecc.

La regola di base è che ogni elemento del sigillo deve essere in armonia sia con lo scopo prefisso, sia con ogni altro elemento.

Si scrive dapprima la frase, poi si tolgono le lettere doppie ed infine le vocali. 

Le lettere rimaste sono la chiave della matrice che contiene l’intenzione.

Poi si disegna un cerchio e si inseriscono le lettere, intrecciate tra di loro.

Il sigillo si può stilizzare e colorare aggiungendo altre componenti. 

Si può anche dipingerlo su un legno legato alla salute, con un colore dorato e salubre.

Successivamente occorre stabilire un mantra, scegliendo delle parole chiave (che possono derivare dalla frase di base) da ripetere per caricare energeticamente il sigillo, che sarà nascosto in seguito e gettato magari in un fiume dopo un anno.

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