Il lavoro energetico del corpo fisico: malattia e guarigione

Innanzitutto è utile definire il concetto di malattia e guarigione.

Generalmente abbiamo un rapporto conflittuale con la malattia fisica poiché ci provoca sofferenza, pertanto siamo abituati a pensare che essa sia qualcosa da allontanare e contrastare con ogni mezzo.

Il discorso non fa una piega!

Con questo atteggiamento tuttavia noi scindiamo la malattia da un processo “unico”, dualistico.

Concettualmente malattia e guarigione fanno infatti parte dello stesso flusso energetico.

La malattia ed i suoi step energetici 

La prima domanda che dovremmo porci quando esordisce una malattia, ad esempio un banale mal di testa, è come e dove è cominciata?

Secondo la medicina vibrazionale, essa inizia a livello del nostro campo energetico.

Ma perché da quel campo si accumula energia che si scarica nel corpo fisico e si trasforma in dolore?

Tutto inizia quando c’è disarmonia, disallineamento, causato da pensieri conflittuali, emozioni represse, da una negazione ed in buona sostanza accade quando metabolizziamo qualcosa di conflittuale che non fluisce in maniera spontanea.

L’esordio della malattia avviene dunque inizialmente nel campo energetico per via di una forte energia “non coerente”. 

Se non siamo in grado di risolvere l’emozione che ci provoca disagio, o se semplicemente la ignoriamo, la neghiamo o la esorcizziamo (avviene ad esempio in caso di malattie psicosomatiche), l’energia continuerà a scendere a livelli gravitazionali sempre più densi di materia, dal campo energetico al campo fisico, fino ad annidarsi in una parte fisica ben precisa.

È li che inizia a manifestarsi sotto forma di dolore.

La bioenergetica sostiene ad esempio, che il mal di testa spesso è segno di preoccupazioni, il mal di schiena nasconde tensioni emozionali, l’addome è la sede delle emozioni viscerali, sede del secondo cervello, un luogo dove spesso scarichiamo tutte le nostre tensioni.

Cosa succede quando ci ammaliamo?

Quando stiamo male a livello energetico spesso somatizziamo il disagio, le difese immunitarie calano e magari ci viene la febbre.

In questo caso, la malattia fisica ci offre la possibilità di metterci davanti al “non detto” e risolverlo, di fermarci e lavorare su ciò che essa simboleggia per noi.

La malattia è la manifestazione fisica della guarigione?

Ciò che dobbiamo assolutamente ricordare è che l’energia che si trasforma in malattia è un processo importante, ma non necessariamente negativo.

Ebbene, il corpo fisico attraverso la malattia ci da la possibilità di scaricare energia a livelli meno densi.

Un po’ come accade negli impianti elettrici: se l’elettricità non viene scaricata a terra si può bruciare l’impianto.

In questa ottica possiamo affermare che la malattia fa parte del processo di guarigione: è lo step finale.

La meditazione 

Grazie alla meditazione impariamo a visualizzare il processo, come energia disarmonica che scende sul corpo fisico fino a cristallizzarsi come malattia.

Poi  lavoriamo sulla radice della malattia e sull’emozione scatenante.

Infine impareremo a dare un significato diverso al concetto stesso di malattia.

Il primo passo da fare è quello di “visualizzare”, interagire e negoziare con il nostro corpo.

Quando ci svegliamo, ci guardiamo allo specchio e ci rendiamo conto di stare male, dobbiamo trovare un diversivo per stare bene e successivamente completare la frase con un fatto compiuto.

Esempio “ sono stanco ma adesso mi riprendo” poi dovremmo compiere delle azioni reali che ci portano a stare meglio. E’ utile osservare le parole da ripetere quando andiamo a letto e quando ci svegliamo, creare un mantra o una canzone , utile anche individuare il ritornello di una canzone che ci piace e creare un jingle personalizzato. Sembrerà ridicolo ma aiuta a sdrammatizzare il nostro stato psicofisico.

Tutto ciò rappresenta infatti un modo divertente per innalzare l’energia ed avviare un processo di auto guarigione (ovviamente parliamo di malattie di lieve entità o malattie somatiche).

Utile a questo punto sottolineare che la mente riconosce le informazioni come vere indipendentemente dal fatto che lo siano o no.

Ricorderemo a tal proposito il caso di un veterano del Vietnam che, mentre era prigioniero si allenava “mentalmente” a golf. Quando uscì fu in grado allenarsi come se non avesse mai smesso.

Cosa accade dopo la meditazione?

Quando facciamo lavoro di questo tipo può tuttavia accadere che i sintomi inizialmente si amplifichino.

Ciò non deve allarmarci.

Accade anche nella radioestesia (parla del fenomeno di presunta sensibilità alle radiazioni che sarebbero emanate da oggetti nascosti, percepibili nella torsione di una bacchetta rabdomanzia o nella oscillazione di un pendolo) perché quando si fa un lavoro energetico si smuove una grossa quantità di energia.

Addirittura può venire la febbre, ma ciò è un processo normale che serve a riequilibrare le sacche di energia in eccesso.

Conclusioni

Parliamo alle nostre cellule!

Se è vero che la sofferenza ci provoca disagio fisico verso la malattia, è altresì vero che se impariamo a considerare il processo fisico come parte del processo di guarigione, potremo essere sorpresi dai risultati.

Sembrerà folle, ma il corpo, gli organi e le cellule sono intelligenti. 

Quando ci sentiamo frustrati o depressi perché un organo si è ammalato, esso percepisce la vibrazione, si “offende”.

Occorre allora comunicare con esso in maniera gentile, coccolarlo, per accelerare la guarigione fisica.

Avere il giusto rapporto con il proprio corpo fisico cambia infatti il rapporto con la malattia.

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