Il carcere (in)finito di Julian Assange

julian_assange_2010-front1Julian Assange, australiano, è da sempre stato un ragazzo precoce: sposatosi a diciotto anni e  diventato padre, si separerà poco dopo dalla moglie; non studia a scuola, ma nelle biblioteche cittadine per frequentare in seguito la facoltà di Fisica e Matematica all’Università di Melbourne senza, però, mai laurearsi.

Nel tempo libero si dedica alla programmazione, entrando in un gruppo hacker (International Subversives) e forzando computer di un’università americana nonché il sistema informatico del Dipartimento della difesa americano. Per questo verrà arrestato a soli vent’anni.

La passione, però, continua ad essere l’hacking, tanto da essere il fondatore di Wikileaks nel 2007: il sito rilascia oltre 250 mila documenti diplomatici U.S.A. perlopiù secretati il 28 novembre 2010, dopo averlo annunciato in anticipo.

Solo dieci giorni prima, intanto, Assange era stato accusato di stupro in Svezia da due donne, avendo avuto rapporti sessuali non protetti seppur le ragazze fossero consenzienti; la vicenda, secondo gli stessi media svedesi, è alquanto dubbia. Infatti, le ragazze avevano sporto denuncia poiché convinte da una poliziotta loro amica che, da quanto scriveva su Facebook, nutriva sentimenti ostili allo stesso Assange.

Solo una coincidenza l’arresto del fondatore di Wikileaks a pochi giorni dalla rivelazione di dispacci e cablogrammi segreti statunitensi?

Il mandato di cattura europeo fa sì che Scotland Yard lo arresti a Londra, mentre la Svezia

Richiede l’estradizione; il giornalista e hacker viene rilasciato su cauzione, intanto tra 2011 e 2012 la sorte di Julian Assange è in mano prima dell’Alta Corte di Londra e poi della Corte Suprema britannica che nega definitivamente la possibilità di estradizione.

Lui si rifugia presso l’ambasciata londinese dell’Ecuador, richiedendo l’asilo politico e venendo poi riconosciuto quale rifugiato: da più di due anni è rinchiuso in quell’edificio, protetto dall’immunità diplomatica, al di fuori del quale verrebbe arrestato da Scotland Yard.

Ora, la svolta.

Il fondatore di Wikileaks ha affermato che a breve potrebbe uscire: il perché riguarda le sue condizioni di salute, soffrendo di problemi cardiaci e circolatori.

È terminato, dopo ventisei mesi, il “carcere” volontario di Julian Assange? Si consegnerà alle autorità britanniche?

Il vero pericolo è sempre lo stesso: venire estradato negli Stati Uniti, dove potrebbe essere condannato all’ergastolo o alla pena di morte, dopo la pubblicazione di quei documenti riservati.

di Giovanni Succhielli

foto: echeion.it

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