I Normanni e il loro lascito

Ad Ariano Irpino celebrato il trentennale del Centro Europeo di Studi Normanni

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Battaglia di Hastings. Arazzo di Bayeux. Fonte: Wikipedia

Il 6 giugno 1944 le spiagge della Normandia sulla Manica furono teatro dello sbarco degli alleati a seguito del quale i tedeschi furono ricacciati oltre la Senna. In quegli stessi giorni sul versante Est le truppe sovietiche avanzavano in Bielorussia e in Ucraina. A Sud, il 4 e 5 giugno le truppe americane entravano a Roma. Prima che la morsa si chiudesse intorno alla Germania nazista la guerra sarebbe durata ancora circa un anno. Il 30 aprile 1945 i sovietici giungessero a Berlino. Quel giorno Adolf Hitler sposò Eva Braun e si suicidò.

Lo sbarco in Normandia fu una delle battaglie più cruente e decisive della seconda guerra mondiale. 78 anni dopo una nuova guerra imperversa nel Vecchio Continente minacciando la pace mondiale. Non della guerra in Ucraina vogliamo parlare in questo articolo, ma dei Normanni che vissero in Normandia e la cui storia è poco conosciuta al grande publico. 

Il termine normanno deriva dal latino medievale e significa “northmannus”, uomo del nord, sinonimo di “vichingo”. In seguito alla migrazione dei Vichinghi, la parte settentrionale della Francia ha preso il nome di Normandia. Oggi il termine normanno indica l’abitante ed il dialetto di questa regione, la cui superficie è pari a circa 30.000 km quadrati. Dalla Normandia i Normanni conquistarono l’Italia meridionale e l’Inghilterra. Famosissima la battaglia di Hastings, sulle coste inglesi della Manica. Ebbe luogo il 14 ottobre 1066 tra Aroldo II, re d’Inghilterra, e il duca di Normandia Guglielmo, detto poi il Conquistatore. Quanto all’Italia i Normanni non giunsero con un esercito di conquista, ma in gruppi sparsi in viaggio verso la Terra Santa, spesso al seguito di comandanti militari. Uno di questi fu Roberto il Guiscardo. 

Ad Ariano Irpino il Centro Europeo di Studi Normanni

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Diffusione dei Normanni nell’anno 1130 – Foto tratta dal sito Wikipedia del CESN

In Italia la ricerca e la conoscenza sui Normanni hanno avuto grande impulso da quando, nel 1991 ad Ariano Irpino, è stato fondato il CESN, Centro Europeo di Studi Normanni. Situata in provincia di Avellino a 800 metri di altitudine, Ariano Irpino è una ridente cittadina di circa 20.000 abitanti che ha saputo valorizzare la propria identità storica diventando un centro culturale e tecnologico di rilievo internazionale. Artefice di questo successo è Ortensio Zecchino, professore di Storia del Diritto, ex Ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, fondatore nel 1991 del CESN, e poi, nel 2006, di BioGem, consorzio universitario operante nella genetica molecolare e nelle biotecnologie. Di entrambi Zecchino è presidente. 

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Nella foto, Ortensio Zecchino – Fonte: Pasquale Episcopo, tratta dal video YouTube del trentennale

Lo scorso 28 maggio nel Castello di Ariano Irpino ha avuto luogo la celebrazione del trentennale del CESN. Nel suo discorso introduttivo il Prof. Zecchino ha sottolineato che il CESN è un istituto “dotato di personalità giuridica istituito, in una piovosa serata di ottobre 1991, da un nutrito gruppo di studiosi italiani, francesi e inglesi”. Oggi il CESN è nell’elenco degli Enti culturali di rilievo nazionale del Ministero della Cultura. Zecchino ha poi parlato dei Normanni “popolo straordinario che dal Nord si diffuse in varie parti d’Europa, giungendo persino a Kiev, e che ebbe il grande merito di impedire l’islamizzazione dell’Europa. Dobbiamo a Errico Cuozzo (professore emerito di storia medievale, ndr.) la scoperta di una pergamena che dimostra che Ariano è stata la prima contea normanna dell’Italia meridionale”. I primi conti si autoproclamarono per intercessione diretta dell’autorità divina. 

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Ruggero incoronato da Cristo. Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio, detta la Martorana, Palermo (Sito Unesco) – Foto di Pasquale Episcopo

Con Ruggero II di Altavilla nel 1130 nacque il Regno di Sicilia che comprendeva inizialmente la maggiore isola italiana, la Calabria e la Puglia, a quel tempo molto più vasta della regione attuale. Fu proprio nel Castello di Ariano Irpino che Ruggero tenne, nel 1140, il suo parlamento generale col quale furono emanate le cosiddette “Assise”, le nuove basi legislative del Regno. Il regno raggiunse l’apogeo sotto Federico II, suo nipote, diventando uno degli Stati giuridicamente regolamentati più ampi nell’Europa del XIII secolo. Alle Assise del nonno Federico si sarebbe ispirato nelle sue Costituzioni, concepite a Foggia e promulgate, nell’estate 1231, a Melfi. 

Ma torniamo al trentennale. Il Prof. Cosimo Damiano Fonseca, accademico dei Lincei e professore emerito di storia medievale, tra i fondatori del Centro nel 1991 – che Zecchino ha voluto salutare chiamandolo affettuosamente Don Damiano, essendo sacerdote, e aggiungendo “decano e maestro di tutti” – ha tenuto la prolusione dal titolo “Il CESN nel panorama degli studi del mezzogiorno medievale”. In essa Fonseca ha sottolineato che “fino al 1931 la storia nazionale ha incentrato la sua attenzione esclusivamente sull’Impero Romano e sulla Chiesa Cattolica e che fino a 60 anni fa sarebbe stato impensabile che un Comune potesse avere un proprio centro di studi sulla storia locale”.

Durante la manifestazione sono stati presentati il volume del trentennale, il progetto di “rifunzionalizzazione” del castello e il Museo delle armi in asta che, grazie alla donazione del fondo bibliotecario realizzato dall’ing. Mario Troso, consentirà di realizzare nel castello un centro studi sulle armi in asta unico nel suo genere a livello mondiale. E’ stato presentato anche il catalogo del museo. Mario Troso, grande esperto di armi medievali, è autore, tra l’altro, del volume “Le armi in asta delle fanterie europee dal 1000 al 1500” pubblicato nel 1988 dalla De Agostini. Durante la presentazione, Ortensio Zecchino ha voluto dedicare all’ing. Troso parole di apprezzamento e di omaggio rivelandone l’età: il 22 maggio ha compito 100 anni. 

La celebrazione del trentennale è stata una manifestazione riuscita che ha messo in luce l’amore per il proprio territorio di un’intera comunità. 

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