HABEMUS PAPAM

papaIL NUOVO PAPA SI TINGE D’AZZURRO

Francesco è il suo nome ed è… argentino!

Italiano, brasiliano, tedesco, austriaco, statunitense? La notizia tarda ad arrivare ma è subito sopresa. Sono le 20.22. Un bagno di folla in tripudio finalmente abbraccia calorosamente il nuovo Papa che, udite udite, si chiama Francesco, proprio come il Patrono dell’Italia.

Inizialmente è impacciato, confuso, profondamente commosso, ma il calore della folla scioglie subito i suoi timori ed ecco che appare subito l’immagine del “Pastor Bonus” che insegna a pregare: «Padre nostro…». Il successore di Benedetto XVI si presenta rompendo ogni rigido protocollo – non era mai accaduto – ed anche se non sventola il tricolore italiano è di origini piemontesi; in Piazza San Pietro, assieme alla bandiera del Vaticano sventola anche quella dell’Argentina.

Il card. Jorge Mario Bergoglio, infatti, arriva dalla terra del sole, è il primo Pontefice sudamericano della storia, il 266° successore di Pietro, è l’arcivescovo di Buenos Aires, città in cui nacque il 17 dicembre del 1936. È gesuita e da argentino doc nutre la passione del calcio e certamente anche quella del tango. Ma in questa magica serata romana, umida ma frizzante, ciò che va dritto al cuore della folla non è il clamore di grandi gesti, ma la sua semplicità, la sua pacatezza, la dolcezza delle sue parole e soprattutto il suo nuovo nome: Papa Francesco. Cosa ci riserverà? Lunga vita al nostro nuovo Papa!

di Frà Frisina

LE PAROLE DEL PAPA AFFACCIATO DALLA LOGGIA

Benedizione Apostolica Urbi et Orbi

Fratelli e sorelle, buonasera!

Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.

[Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre]

E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!

E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.

[…]

Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!

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