Gli uomini-radio di New York City

new york

A New York c’è tutto, ti dice chiunque ci viva, questa città non dorme mai, ed è vero: qui trovi qualsiasi cosa ti venga in mente, anche la più assurda, ed è probabile tu possa ottenerla a qualsiasi ora del giorno e della notte. 

La incredibile scelta di beni di ogni genere è uno dei motivi per cui in molti la amano e bisogna riconoscere che, anche rispetto a Londra, a New York la scelta è maggiore. Tuttavia io faccio parte di coloro che vivono benissimo anche se non possono, che so, ordinare un’anatra laccata a domicilio nel cuore della notte e l’unica cosa che davvero desidero e della quale non posso fare a meno non la trovi a New York, e soprattutto a Manhattan, nemmeno se sei disposto a sborsare cifre esorbitanti: il silenzio.

Scegliendo di vivere in una città si accetta, implicitamente, di vivere nel rumore: nessuno penserebbe mai di trovare a Roma o Londra, a New York o Singapore il silenzio di una casa in campagna o di una baita isolata in montagna. Tutte le città hanno una voce e in alcune aree ed in alcune ore quella voce può essere molto forte e molto fastidiosa. 

In ogni città, però, ci sono luoghi e momenti in cui i rumori si attutiscono, i suoni si abbassano e si percepisce il silenzio, ossia i suoni della natura depurati dai rumori dell’uomo. Ogni città ha un angolo silenzioso, ogni città a parte New York, che sembra costruita apposta per far sì che il rumore, anche il più lieve, venga amplificato fino ad assumere toni mostruosi. 

Le normative edilizie non prevedono distanze minime tra gli edifici che spesso vengono costruiti in aderenza gli uni agli altri, così da formare un immenso muraglione.  

Le strade, rispetto all’altezza dei palazzi, sono strette ed il traffico è intenso e di mezzi estremamente rumorosi. La somma di tutto questo crea una perfetta cassa di risonanza per i motori delle auto e dei giganteschi camion, per i clacson, per i mezzi della polizia e per le ambulanze che attraversano ripetutamente la città con le sirene accese ad un volume già di per sé spaventoso.

Comunque sia, nel mio peregrinare per New York City, qualche posto meno rumoroso lo ho trovato: il lato est di Roosvelt Island, ad esempio, o un giardinetto nel cuore di Hudson Heights.

Quando capiti in un posto così, quasi silenzioso, e stai per dimenticare il rombo della città e ti sembra, addirittura, di tornare a sentire il suono dei tuoi pensieri, in quel preciso momento accade, inesorabilmente, una di queste tre cose. 

  1. Passa un elicottero o viene acceso un tosaerba. Lo so, può apparire assurdo ma, davvero, tu sei lì, nel cuore di Central Park, dove i suoni della città arrivano così ovattati da essere impercettibili, stai per pensare “oddio, il silenzio” ed ecco lì che arriva un elicottero a bassa quota o parte un tosaerba, ad un passo da te ed il rumore ti riempie di nuovo la testa.
  2. Qualcuno, vicino a te, accende un martello pneumatico. Anche questo potrà sembrare strano ma quello che è veramente strano, in realtà, è il numero di martelli pneumatici in funzione ogni giorno a New York. Il martello pneumatico è di certo lo strumento più utilizzato in città, lo possiedono tutti, chi lavora per strada come chi demolisce edifici, ma, ci scommetto, anche i privati cittadini ne hanno uno a casa e, ogni tanto, lo imbracciano e si mettono a martellare un po’, così, tanto per fare rumore. Se no non si spiega il martellio costante.
  3. Ma la cosa peggiore non è il tagliaerba e nemmeno il martello pneumatico. Il peggior distruttore del momento di silenzio è lui: il dannatissimo uomo-radio. Figura inesistente nei paesi europei, l’uomo-radio è usualmente maschio (rari gli avvistamenti di donne-radio), cammina con passo lento e molleggiato e trasmette musica a tutto volume da dispositivi di vario genere, a partire da un cellulare fino ad arrivare a casse stereo grandi quanto un bagaglio a mano. L’uomo-radio si muove per le strade con il suo trolley-cassa in mano o sulle spalle, comodamente riposto in uno zaino. Sì, l’uomo-radio è uno che si prepara per uscire di casa, si controlla le tasche “allora, ho le chiavi, il cellulare,  ho preso anche le sigarette.. ah, mi stavo scordando la cassa stereo”, la infila nello zaino, accende tutto a palla ed esce. Se gli capiti dietro, il rimbombo della musica ti spettina, se stavi per cedere al sonno, sdraiato su di un prato davanti al fiume, ti risvegli di colpo rischiando un infarto. Incontrare l’uomo-radio a piedi è devastante, ma incontrare l’uomo-radio in macchina, quello che ha sostituito lo schienale del sedile posteriore con un set di casse modello discoteca, è ancora peggio: la sua musica ti fa sobbalzare gli organi interni, non c’è modo di proteggersi e l’unica speranza è che si allontani al più presto.

Eggià, a New York c’è tutto, New York è la città che non dorme mai e se ci vivi per un po’, capisci anche perché.

Foto di Tomislav Jakupec da Pixabay

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.