Feng Chen Wang: il brand dall’estetica autentica e futurista

Feng Chen Wang

Feng Cheng Wang nasce a Fujian, provincia sita lungo la costa sud-orientale della Cina. Terra brulicante di monti, isole e acque termali, il Fujian è noto anche per un copioso retaggio culturale, e per la pratica di tecniche artigianali antichissime che la designer rimette prontamente in discussione con l’eponimo brand, in una visione funzionale e concettuale dello streetstyle. 

All’inizio, il settore di riferimento per Wang è l’abbigliamento uomo, ma come dimostrerà poi il tempo, sarà solo per dare input a quel processo di abbattimento dei generi; inspessendo una certa fluidità, con la crescente apparizione di proposte donna nelle sue collezioni. Infatti, spogliandosi dell’etichetta menswear, l’ultima linea Autunno/Inverno 21, presentata con uno short movie da Londra, è una parata unisex di moda di lusso articolata partendo da quell’estetica esperienziale, che la stessa Feng Cheng Wang più volte definisce “autentica, emotiva e multidimensionale”.

Feng Chen Wang debutta a New York nel 2015

Dopo gli studi presso il Royal College of Art di Londra, la giovane lancia il marchio nel 2015. Durante la New York Fashion Week, all’interno del progetto multimediale VFiles Runway – incubatore di talenti emergenti a livello globale -, con la Primavera/Estate 2016 ottiene subito una nomination per il prestigioso LVMH Prize, attirando l’attenzione di buyer e stampa internazionali.

Il conturbante desiderio di mettere in scena vicende familiari nude e crude o esperienze personali che riguardano il suo background, si lega con una narrativa esasperata, a tratti bizzarra, che a sua volta si scontra con l’idea di praticità, su cui il design del brand spesso si incentra. Lampante è proprio la collezione debutto, ispirata all’improvvisa malattia del padre. La diagnosi, l’intervento chirurgico e la lenta guarigione sono fasi toccanti per Feng Chen, e pervadono i capi con indole tenebrosa. 

Feng Chen Wang

In passerella, un dressing down contemporaneo si lascia intervallare da volumetrie e sovrapposizioni, fissate con elementi funzionali da nosocomio: grembiuli da sala operatoria, cerniere in ricordo dei tagli da bisturi, flebo di sangue gocciolanti su bretelle, pronte a riempire tubicini di plastica con lo spelling Life & Love, a lettere maiuscole esibite sul petto. La narrazione è surreale e spietata, e trasuda quel q.b. di speranza, plasmando una personale e futuristica delineazione della moda, poiché la designer parte sempre da una ferma connessione con la vita e l’umanità; vorticosa conseguenza di emozioni vissute e sentite nel profondo.

La famiglia, i ricordi e la tradizione artigianale di Fujian

Attualmente il marchio si divide tra Londra e Shanghai, anche se con repentine rievocazioni dell’infanzia, Feng Chen Wang lascia spesso la sua moda in balia dei ricordi a Fujian. Il 239, numero civico della sua casa da bambina (Autunno 2018), stampato sui capispalla o pompato su cinture e borsette 3D; il fior di loto, in ricordo della mamma, quando in attesa dei suoi due fratelli, nascondeva le gravidanze (illegali) immergendosi nel fiume; e poi ancora il papà e la sua passione per i cavalli (Autunno 2020), mescolata con il tocco athleisure di guanti, occhialini e capispalla funzionali da equitazione.

La famiglia di Feng Chen Wang, i ricordi poco piacevoli e la tradizione artigianale tipica della provincia cinese, entrano concettualmente nella fabbricazione dei capi, investendo di senso ogni costruzione o decostruzione. Come le antiche tecniche di tessitura dei cesti, impiegate nella Primavera/Estate 20 per lavorare il bambù, pronto a far le veci di un capospalla scultoreo. Al di là di un’oggettiva interpretazione estetica, si bada al significato che ogni elemento è in grado di produrre, concedendosi lo slancio di una resa scenica e futurista. Anche se per la designer, è sempre  impellente la necessità di un approccio funzionale, per adattarsi con modernità all’evoluzione delle nostre vite. “Il futuro moderno per me non è solo disegnare un capo” rivela infatti in una recente intervista. “Si tratta di uno stile di vita e di come vediamo cambiare il nostro. Quindi spesso, penso a come collegare il design a quello stile di vita”. A conferma di questa ricerca, fioccano le collaborazioni della designer cinese, con colossi internazionali conosciuti soprattutto per il Dna street, e per l’idea di praticità e comfort che li accompagna. 

Le collaborazioni di Wang, il rispetto per l’ambiente e la non binarietà

Dopo Nike, Converse e Levi’s, arriva anche l’inedito progetto con UGG, che le permette di partecipare alla campagna Feel You, e dunque riflettere – progettando calzature in quarantena -, su come potrebbero essere le esigenze e il futuro della moda post-pandemia. Risultato? Il 3-in-1 Sandal Boot: una scarpa modulare con fodera in shearling che diventa appunto uno stivale, un sandalo sportivo e perfino una calda pantofola. Un’idea che accorcia il passo verso la sostenibilità con il proposito “di acquistare un paio di scarpe e indossarle in stagioni diverse”.  

Feng Chen Wang

Nel 2020 è tra i finalisti del Woolmark Prize, e si ispira alle montagne Wuji; collaborando con gli artigiani locali crea tinture naturali ed ecologiche per tingere i capi, con estratti di erbe usate nella medicina cinese. “Siamo tornati alle antiche tecniche per fissare i colori”, spiega presentando la collezione e lasciando un promemoria per prendersi cura dell’ambiente, evitando di inquinare le acque con i soliti coloranti chimici.  Con una visione percettiva e moderna, il marchio assume dunque un fascino internazionale, grazie anche al senso di armonia e speranza che Feng Chen Wang puntualmente inietta con ogni presentazione. Alimentando quel desiderio di abbattere la binarietà di genere, oltre a liberarsi dell’etichetta menswear, per l’Autunno/Inverno 21 usa la stampa a pennello per dipingere il fenghuang, uccello mitologico cinese, simile alla fenice greca ed egizia, il cui nome tradotto significa (feng) maschio e (huang) femmina. 

Feng Chen Wang

Si tratta di una forma di rispetto verso la storia, il mondo naturale e il nostro corpo. Perché nella mente della giovane, l’ideale sarebbe perseguire l’equilibrio; un’unica entità per guardare al futuro con ottimismo. Una mescolanza armoniosa, suggerita anche da quei colpi di colore, fusi da tecniche artigianali antiche “ma sempre in modo nuovo e altamente moderno”.

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