Chi fu la vera protagonista del primo nudo integrale cinematografico?

La nostra epoca è caratterizzata da un’ipersessualità esagerata, talmente radicata che non ci stupiamo più se ogni aspetto della nostra vita quotidiana è investito dal tema erotico. Media, movie, giochi, social network, finanche il nuovo trend della ginnastica “Coregasm” per raggiungere l’orgasmo, sembrano farci capire che “Non si muove una foglia che il sesso non voglia”. Inutile insistere su argomenti seri: il sesso è il primo motore del marketing odierno. Eppure fino a qualche decennio fa l’argomento era praticamente un tabù, tanto che i primi film non ammettevano nemmeno il bacio alla “francese”.

IL PRIMO NUDO AL CINEMA
A questo punto ci lanciamo in un viaggio attraverso il nudo cinematografico, sfatando il mito della prima donna nuda, ritenuta erroneamente Hedy Kieser. A dire il vero, il primato spetta all’Italia ed il primo film a contenere una scena di nudo fu “Idolo infranto” del 1913. Si trattava di una scena ambientata presso lo studio di un artista, in cui compariva la modella nuda. L’attrice “senza veli” era la fiorentina Francesca Bertini (foto). 

Il tema della modella nuda, fu il vero leitmotiv di tutti gli altri film a seguire. Nel 1915 una scena simile venne ripresa nel film “The Hypocrities” (Usa 1915) del regista Lois Weber, in cui recitava Margaret Edwards. La distribuzione del film venne proibita in Ohio ed il sindaco di Boston chiese addirittura che venissero dipinti dei vestiti sull’immagine della donna, fotogramma per fotogramma. Il nome della protagonista venne inoltre censurato sui titoli di coda. 

Poi fu la volta di Audrey Munson, che nel film Usa del 1915 “Inspiration” di George Foster Platt recitò il ruolo della semplice ragazza di campagna, che dopo aver posato per uno scultore se ne innamorò. Poiché la parte era “artistica”, il film non destò eccessivo scalpore.

La Munson recitò nuda altre due volte in “Purity” (1916) e in “The girl O’ Dreams” (1916).
Sempre nel 1916 D.W. Griffin assunse diverse prostitute per una sequenza del festino di Belshazzar nel film “Intolerance”.
Famosa fu l’immagine della sedicenne Juni Caprice, ripresa mentre correva nuda in un bosco in The Ragged Princess (1916).
A destare scandalo fu invece il film cecoslovacco del 1933 “Estasy” in cui l’attrice di origine austriaca Hedy Kiesler, meglio nota come Hedy Lamar (1913-2000) faceva il bagno completamente nuda.
Prima di lei, in Cecoslovacchia, aveva recitato nuda Ira Rina nel film di Gustav Muchaty “Erotikon” (1929).
Anche la reginetta del nuoto sincronizzato Esther Williams apparve nuda in “La ninfa degli antipodi” diretto da Mervin LeRoy.

IL MITO DI HEDY LAMARR
Come accennato, Hedy Lamarr entrò nella storia, come la prima donna senza veli della storia del cinema.
Probabilmente il falso mito scaturì dalla lunghezza della sequenza.

SCENA INCRIMINATA
Nella scena dello scandalo, Hedy era intenta a bagnarsi nelle acque di un lago, tra la fitta vegetazione di un bosco.
Nulla di trascendentale, ai nostri occhi, eppure all’epoca il film fu sottoposto a censura ed il marito dell’attrice, il mercante d’armi Fritz Mandl, tentò invano di acquistare e distruggere tutte le copie del film.

CURIOSITA’ SULL’ATTRICE
La donna sposò altri 5 mariti, fu accusata di cleptomania, perse quasi del tutto la vista e morì in solitudine a 86 anni.
Fra le pellicole di cui fu protagonista, le più famose furono “Venere peccatrice” di Ulmer, “Disonorata” di Stevenson, “Sansone e Dalila”.

di Simona Mazza

foto: lasmejoresactricesdetodoslostiempos.blogspot.it

video: sempreinpenombra.com

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