Calvin Luo debutta a Parigi sognando Midnight in Paris

I viaggi temporali di Calvin Luo restituiscono un power dressing contemporaneo. Un ready to wear maschile e femminile che si nobilita dal contatto con il passato, e arricchito di note glamour, punta con forza i piedi nel presente.

Calvin Luo il brand emergente debutta alla PFW

Di origini cinesi, dopo essersi trasferito a sedici anni nella Grande Mela, e dopo gli studi alla Parsons, la prestigiosa università del Greenwich Village, nel 2014 fonda il suo brand eponimo. Tra i più giovani designer a entrare nel calendario ufficiale della NYFW, lo sguardo fresco e ribelle di Calvin Luo attualizza i modelli a prescindere da riferimenti culturali, slanci epocali e cipigli prettamente retro. 

A distanza di qualche anno dall’esordio in America, con la collezione Spring Summer 2020 sbarca in Europa. Non una semplice sfilata, ma una macchina del tempo che viaggia in senso antiorario: Midnight in Paris, una linea dal sapore celebrativo che non a caso segna il debutto sulle passerelle parigine. Una mescolanza di ieri e oggi che racconta una femminilità leziosa e anticonformista, e che il giovane Luo immagina partendo proprio dall’omonimo film di Woody Allen da cui trae ispirazione. 

A differenza del protagonista, lo sceneggiatore di Los Angeles – interpretato da Owen Wilson – che magicamente realizza il sogno di vivere a Parigi negli anni 30, ma che alla fine preferisce il presente scoprendosi un inguaribile nostalgico. La risposta del giovane Calvin è evolversi. Evolversi dall’imprinting melanconico che spesso si cela sotto l’aureola vintage, e magari accaparrarsi del suo lato più dirompente.

Tre capitoli di moda per celebrare Parigi con spirito ribelle

Con questa premessa, usa un’ identità stilistica frizzante, e una serie di viaggi temporali per narrare la movida parigina. Tutto incasellato dalle ore 20,00 a mezzanotte: un veloce excursus evocativo di epoche e modus vivendi, diviso in tre semplici capitoli e 35 modelli. Una sorta di processo evolutivo, da una beltà fresca e ribelle, a una maturità affascinante e provocatoria. Uno spettacolo in crescendo tra formalità e streetwear, dove la retromania non va a inficiare il presente. Anzi, lo esalta, ben calibrando arricchimenti e orpelli. 

Il primo fashion date è negli anni 80 e 90 a Boulevard des Capucines. Tra camicie con spalline, leziosi abiti da cocktail e pencil skirt opalescenti, le proposte di Luo sprigionano subito sensualità, tallonando un sano e fanciullesco ottimismo.

A seguire, il veloce salto nei dirompenti anni 60 e 70, fa tappa a Rue Montmartre con le luci in passerella che si colorano di blue elettrico e Rock’n’Roll. Geometrie in bianco e nero, silhouette co-ed in jeans e stivali glitterati che sembrano pensati per il dancefloor, si mescolano a frugali noti bohémien.

Infine sui rintocchi della mezzanotte, l’ultimo appuntamento a Rue Royale negli anni 40 e 50. Piume colorate e incrostazioni shimmer, omaggiano maxi gonne e tailleur sartoriali. Un revival stilistico dalle combinazioni materiche e cromatiche intenzionalmente moderne. Complice la forbita capacità narrativa del designer, che a suon di tagli sensuali e prolungamenti mai scontati, prende le note più sfarzose – come le piume sulle maniche di un tailleur rosso fuoco – per celebrare la città subito dopo la guerra, insieme agli animi liberi, e vogliosi di frivolezza dei suoi abitanti.  

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