Berlusconi scarica Letta, Alfano contro il leader Pdl invita i suoi a sostenerlo

alfano_berlusconi_4In Italia siamo giunti alla schizofrenia politica. Prima la maggioranza dei nostri parlamentari poteva essere accorpata  alla categoria degli egoisti e dei menefreghisti ora agli schizoidi. Mentre gli italiani esauriscono le ultime energie dedicate alla comprensione del sistema Paese e utilizzano gli ultimi spiccioli per mantenere in piedi il baraccone istituzionale con tassazione da record mondiale i nostri, anziché governare e pensare a tirarci fuori dalla crisi economica e dai debiti, pensano a litigare. Prima tolgono le tasse (Imu) e poi le rimettono rinforzate (Imu e Iva). Dissociazione mentale?

Dopo le liti interne al Pd,  fra renziani, lettiani, civatiani, bersaniani, dalemiani e quelle fisiologiche tra Pd e Pdl, arrivano quelle tra Berlusconiani doc e moderati dello stesso partito, che si rifanno al PPE, stanchi del capo supremo.

Il segretario del Pdl Alfano, in una nota di ieri pomeriggio, invita i suoi parlamentari a votare la fiducia a Letta mentre il vecchio leader, presidente dello stesso partito, ormai alle corde, da i sette giorni al governo, accusa il presidente Napolitano di congiurare nei suoi confronti,  invita i ministri Pdl a dimettersi e, nella serata di ieri, ordina ai propri parlamentari di votare la sfiducia al governo Letta. Il caos.

A noi, però, sembra più il gioco delle parti. Si finge il disaccordo per sdoppiare il partito. Perché divisi, in caso di elezioni, si prendono più voti. Forse. Intanto il Presidente del Consiglio Letta respinge le dimissioni dei ministri Pdl.

Purtroppo superati  i cinquant’anni non riusciamo più a credere alla buona fede dei politici e crediamo che questa “strategia” sia un modo originale e indispensabile per cominciare una nuova campagna elettorale ormai alle porte.

D’altronde Berlusconi, che ha compiuto 77 anni tre giorni fa, è ormai di fatto un politico vecchio.  Inoltre è stato condannato in via definitiva, ha perso la vitalità e il temperamento che aveva  vent’anni fa e anche per molti elettori dello stesso Pdl, così come per la stragrande maggioranza degli italiani, è diventato insopportabile.

E come spesso accade nel nostro Paese nei momenti difficili, piuttosto che pensare agli italiani, per non perdere l’abitudine all’egoismo onorevole e per cercare di trattenere le poltrone istituzionali occupate,  si cerca, e si trova, una soluzione che aiuti soprattutto a risolvere i gravi problemi personali dei politici e del partito di appartenenza.

La soluzione che, in questo caso, permetterebbe di tenere Berlusconi  a capo del partito ma allo stesso tempo tratterrebbe gli elettori da esso delusi nello schieramento di centro-destra è lo scioglimento del Pdl. I fedelissimi al capo aderiranno a Forza Italia 2.0 mentre gli altri creeranno un partito ispirato al PPE per convogliare tutti i moderati, i centristi e gli scontenti di Silvio. In questo modo, secondo alcuni esponenti del Pdl vicini a Berlusconi, il centro-destra dovrebbe rivitalizzarsi ed essere in grado di vincere le elezioni.

Dall’altra parte, il centro sinistra ri-proponendo Letta, o il giovane Renzi, ritiene anch’esso probabile la vittoria. Poi c’è Grillo, la Lega e gli altri movimenti, rumorosi ma poco incisivi e per nulla costruttivi. Situazione difficile.

Concludendo, in due anni siamo passati da un governo tecnico ad un governo politico di larghe intese nati entrambi per modificare la legge elettorale, per tagliare la spesa pubblica e per dimezzare i parlamentari. Solo per indicare i temi più rappresentativi dei due programmi di governo. Nessuno di questi punti è stato attuato. Ne dal primo ne dal secondo governo targati Napolitano.

Pertanto, se oggi il governo Letta non dovesse ottenere la fiducia il presidente Napolitano ci proporrà il terzo governo presidenziale, inetto, non eletto dal popolo sovrano. Non c’è due senza tre? Speriamo di no, in questo caso saremmo per le elezioni. Nauseati da questa politica.

di Enzo Di Stasio

foto: ilmattino.it

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