Il primo semestre 2017 si chiude con il segno positivo per il mercato europeo dell’auto, i dati segnano un + 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il mese di giugno ha chiuso anche lui con il segno positivo con circa il + 2,1%.
I numeri sono incoraggianti, ma in realtà la situazione dell’auto in Europa è in stallo, non omogenea. Il perché non è ancora chiaro, sicuramente alcuni tra i motivi alla base di questo stallo possono essere il dieselgate e la tipologia di clientela che acquista auto, sempre più società e sempre meno privati.
Il semestre si è chiuso nell’area Ue+Efta con circa 1.540.300 automobili vendute, indicando un complessivo miglioramento rispetto agli anni della crisi del settore, 2007 – 2010 circa.
I mercati che hanno fatto registrare un netto miglioramento sono l’Italia e la Spagna, dove la crescita è stata rispettivamente del 12% e del 6,5%, per il solo mese di giugno; entrambi i Paesi stanno rinnovando il loro parco auto, in particolare in Spagna sono presenti da qualche anno degli incentivi alla rottamazione; invece l’Italia, a causa dei blocchi del traffico, e del parco auto con una media superiore agli 11,5 anni, ha cominciato a vivere una nuova fase.
Nell’area del Nord Europa il Regno Unito e la Germania segnano la chiusura del mese di giugno in negativo, rispettivamente con -4,8% e -3,5%. Per il Regno Unito, forse a causa della Brexit, si registra un segno negativo da inizio 2017, che per molti analisti è preoccupante, oltre a diverse case automobilistiche che stanno adottando una politica di vendita incentrata su forti sconti, pur di mantenere la propria quota di mercato inalterata, a discapito di altre case automobilistiche, che non hanno partecipato ad una “guerra di prezzi” dove i margini di guadagno risultano quasi azzerati.
Il Gruppo FCA ottiene un ottimo risultato, sia nel mese che nel semestre, con una crescita rispettivamente del 7,6% e del 10,2%, che in numeri di autovetture immatricolate è pari a 104.796 e 599.461 unità. A trainare il gruppo italo-americano è il marchio Fiat, capace di registrare nel solo mese di giugno +8,9%, pari a 81.498 autovetture immatricolate, e Alfa Romeo +34%, pari a 8.780 autovetture immatricolate, mentre Jeep e Lancia continuano a perdere quota. La crescita dei marchi Fiat e Alfa Romeo è dovuta al lancio di nuovi veicoli, in particolare della Gamma Fiat Tipo, dove con tre segmenti di carrozzeria hanno saputo attrarre nuova clientela tanto in Italia quanto in Europa ed alla sempre amata Fiat 500 che al decimo anniversario continua ad avere estimatori, tanto che il 65% circa della produzione è destinato fuori Italia; Alfa Romeo appena rinnovata la gamma con L’Alfa Giulia e lo Stelvio sta ottenendo un buon successo, ma sono in vendita da poco tempo. Per i marchi Jeep e Lancia compare nel mese di giugno il segno meno, per il primo pesa una gamma ferma dal 2014, solo in questi giorni viene presentato il nuovo modello Compass; per Lancia l’offerta di un unico modello, la Ypsilon, che viene venduto solo in Italia.
Il Gruppo Volkswagen ha consegnato 1.911.302 unità, registrando una crescita del 3,2% rispetto al 2016, rimanendo comunque il leader principale in Europa; per il gruppo quasi tutti i marchi segnano un buon risultato, come Skoda, Volkswagen, Seat e Porsche, in negativo solo Audi. Il Gruppo BMW registra un +1,8% complessivo nel semestre ed un -4% a giugno, dove a brillare è il marchio Mini con + 0,6%. Il Gruppo Daimler ottiene nel complesso un segno positivo grazie alla Mercedes, mentre Smart vede crollare le vendite. La Opel, oramai del gruppo Psa, continua a mantenersi in territorio negativo, anche se con la forte scontistica dei concessionari cerca di non perdere quote significative di mercato. Il Gruppo Renault a giugno aumenta le sue vendite del 3%, mentre sul semestre cresce del 7%, merito di questa performance è anche il marchio Dacia. Per le giapponesi tutti segni positivi (eccetto Mazda e Honda), dove in particolare brillano Toyota e Suzuki, grazie alla loro ampia offerta di veicoli ibridi. Psa nel complesso positiva eccetto con il marchio DS, in forte calo.
Il giudizio di questo primo semestre ha segno positivo, certo è che nello scomporre i numeri, l’analisi risulta complessa, tanto da poter lasciare dubbi su una vera e propria crescita di tutto il comparto auto in Europa.
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