Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto legge che consente all’Ilva di Taranto di proseguire la produzione per i 24 mesi di validità dell’Autorizzazione integrata Ambientale (Aia).
Il decreto prevede la presenza di un garante,che sarà nominato nei prossimi giorni, nello stabilimento che dovrà assicurare l’applicazione rigorosa delle prescrizioni stabilite dall’Aia.
Il decreto introduce anche un meccanismo sanzionatorio fino al 10% del fatturato annuo dello stabilimento nel caso in cui non venisse rispettato il piano di investimenti necessario. Le sanzioni potrebbero arrivare a togliere l’azienda alla proprietà.
Il decreto salva i 12mila dipendenti di Taranto e preserva da un danno economico stimato in otto miliardi di euro annui.
Secondo Monti non c’è conflitto tra il provvedimento di sequestro operato dall’autorità giudiziaria, ed il decreto legislativo, in quanto il provvedimento di sequestro è stato emesso quando “non esisteva i decreto legge”. Gli impianti restano pertanto sotto sequestro in quanto i sigilli non impedirebbero all’azienda di procedere con la messa in sicurezza degli impianti.
In serata è giunta la notizia secondo cui la procura di Taranto starebbe valutando la richiesta al giudice del riesame che sia proposta eccezione di incostituzionalità o conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
di Redazione
foto: wikipedia.org
[…] novità del decreto, rispetto a quanto già approvato dal governo lo scorso venerdì, è l’imposizione di un limite di 36 mesi per la prosecuzione dell’attività […]